"Mi hanno riconosciuta". La vittima dello stupro di Piacenza è disperata, l'accusato nega tutto

Il richiedente asilo nega di aver voluto stuprare la donna a Piacenza: dice di averla voluta soccorrere perché pensava avesse avuto un malore

"Mi hanno riconosciuta". La vittima dello stupro di Piacenza è disperata, l'accusato nega tutto

La magistratura ha iniziato a muoversi in merito allo stupro di Piacenza, perpetrato ai danni di una donna ucraina di 55 anni da un richiedente asilo di 27 anni proveniente dalla Guinea. L'uomo si trova tutt'ora recluso in carcere con l'accusa di violenza sessuale. Gli investigatori nelle scorse ore hanno ascoltato la vittima, che stando a quanto è trapelato,avrebbe riferito agli inquirenti: "Sono disperata, mi hanno riconosciuta da quel video". D'altronde, prima che il video finisse sui social, adeguatamente oscurato dai quotidiani e dagli esponenti politici che l'hanno condiviso, ha girato sui telefoni di migliaia di persone senza alcuna precauzione.

Ma in queste ore la procura di Piacenza ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per il reato di "diffusione senza consenso di materiale riproducente atti sessuali" in relazione al video dello stupro di Piacenza diffuso da alcune testate giornalistiche, siti e dal profilo Facebook di Giorgia Meloni. Sono attualmente in corso accertamenti da parte della questura e della polizia postale.

Intanto, si è svolta anche l'udienza di convalida da parte del gip del tribunale di Piacenza, che ha confermato la misura della detenzione cautelare in carcere per il 27enne richiedente asilo. Da parte della procura, il pm Ornella Chicca, ha chiesto il carcere per l'uomo mentre la sua difesa, rappresentata dall'avvocato Nadia Fiorani, ha chiesto la liberazione. Il giudice si è per il momento riservato di decidere nei prossimi giorni per l'applicazione della misura cautelare ma intanto il 27enne accusato di stupro, che si trova in Italia dal 2014 e lavora come operaio on un magazzino, ha risposto alle domande e ha fornito una sua versione dei fatti.

Avrebbe detto di non aver avuto alcuna volontà di fare del male alla donna, ma di essersi avvicinato per soccorrerla, pensando che stesse male. Nega, quindi, qualunque attribuzione e si difende dalle accuse. Ha detto anche di non essere a conoscenza del video dell'episodio. Il richiedente asilo risiede a Reggio Emilia e ha riferito di aver passato la notte tra sabato e domenica in una discoteca.

Si trovava a Piacenza "per una festa con un amico ed era appena uscito da una discoteca", ha spiegato il suo avvocato, che poi ha

aggiunto: "Lui dice di non avere avuto alcuna intenzione di violentare la donna, io il video l'ho visto ma preferisco non commentare e mi limito ad assicurare al mio assistito la migliore difesa".

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