Migranti, un patto con la Merkel per sbloccare l'accoglienza

Il ministro dell'Interno Marco Minniti annuncia un patto con la Germania per sbloccare la questione dell'accoglienza: coinvolte anche Svizzera e Austria

Migranti, un patto con la Merkel per sbloccare l'accoglienza

Un patto fra Roma e Berlino per aggirare il problema delle quote migranti, con la collaborazione di Berna e Vienna. È questa l'idea che sta al vertice della strategia diplomatica tessuta dal ministro dell'Interno Marco Minniti per sbloccare lo spinoso tema dell'accoglienza dei richiedenti asilo, che secondo i piani di Bruxelles dovrebbero essere ripartiti fra i Ventisette ma che in realtà si concentrano per la maggior parte in Grecia, Italia e Ungheria.

In un colloquio con La Stampa, il titolare del Viminale spiega come la Germania abbia accettato di accogliere 500 migranti al mese, mentre anche Austria e Svizzera abbiano fatto assicurazioni in senso analogo. Questo è forse il risultato più significativo del vertice di Roma di lunedì, quando il governo italiano ha celebrato il primo appuntamento di una serie di incontri volti ad alleggerire la pressione migratoria sul nostro Paese: e se da un lato i Paesi dell'Europa germanofona, insieme a Francia e Slovenia, si dicono pronti a collaborare per ripartire l'onere dell'accoglienza, dall'altro la maggior parte del lavoro va fatta con gli Stati dell'Africa settentrionale.

Gli accordi con i Paesi del Maghreb

Che, come sempre, chiedono aiuti in mezzi e denaro per bloccare i flussi in partenza. Oltre alla Libia si lavora a raggiungere intese con i governi di Niger, Tunisia ed Algeria; più difficile l'intesa con l'Egitto, per cui pesa sempre la mancata soluzione del caso Regeni. Ma anche in Libia c'è ancora molto da fare: gli uomini della diplomazia sono all'opera per intessere una trattativa anche con il generale Haftar, che controlla la città di Tobruk, nell'est del Paese ed è supportato proprio dagli egiziani.

Ma il problema resta in Libia

Tuttavia bisogna ricordare come oltre il 90% dei barconi parta proprio dalla Libia e nello specifico nel tratto di costa compreso fra

la capitale Tripoli e il confine con la Tunisia. Una porzione di territorio formalmente controllata proprio da quel governo di Al Sarraj a cui l'Italia ha affidato, ormai alcune settimane fa, il controllo sulle partenze.

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