Cronache

Milano, torturarono e uccisero i loro cani: ora i proprietari rischiano il carcere

Uno morì impiccato dal guinzaglio mentre cercava di uscire dall'auto per il troppo caldo, all'altro i proprietari negarono le cure dopo un incidente e lo sgozzarono. Per il codice penale potrebbero prendere due anni

Milano, torturarono e uccisero i loro cani: ora i proprietari rischiano il carcere

Li avrebbero maltrattati fino a farli morire. Hanno perso la vita così due cani meticci, affidati alle cure (sbagliate) di due famiglie, che li avrebbero torturati e seviziati, fino al loro decesso. È accaduto a Milano dove, secondo quanto riportato da Il Giorno, entrambi i padrono sono stati denunciati tempo fa e oggi rischiano, per il decesso degli animali domestici, fino a due anni di reclusione. I casi, quindi, sarebbero distinti ma le storie molto simili.

Il cane impiccato

Secondo quanto ricostruito dal quotidiano, il primo caso risale all'estate scorsa, quando un cane è stato trovato impiccato all'esterno di un'auto. In quella circostanza, nell'agosto scorso, i padroni avevano lasciato l'animale dentro l'automobile per ore sotto al sole. L'acqua disposta nella ciotola per lui era finita subito e il cane aveva iniziato ad abbaiare forte, ma nessuno aveva avvertito il suo lamento. L'animale, che in quel caso era di piccola taglia, aveva tenato di uscire autonomamente dal finestrino lasciato in parte aperto e, piano piano, era riuscito ad andare fuori dalla macchina. Il problema, però, era il guinzaglio con cui i proprietari lo avevano tenuto legato al poggiatesta del sedile. Così, una volta fuori dalla macchina, il cane era caduto a penzoloni dal finestrino ed era morto impiccato, per soffocamento. Ad accorgersene, in quella circostanza, erano stati alcuni passanti che avevano avvertito le forze dell'ordine, innescando così una denuncia arrivata in procura dal pubblico ministero, Sara Arduini.

L'incidente d'auto

L'altro caso denunciato, invece, di cui si sta occupando lo stesso pm, riguarda un cucciolo di meticcio travolto da un'automobile. Il cane in questione, uscito vivo dall'incidente ma gravemente ferito, non sarebbe stato accompagnato da un veterinario. I due proprietari, marito e moglie, infatti, avrebbero portato a casa l'animale e lo avrebbero lasciato soffrire sul pavimento della loro abitazione. In quella circostanza, il cane dolorante aveva provato a morderli con le ultime forze conservate e i due, impugnando un coltello, lo avevano sgozzato per poi abbandonarlo in un parchetto pubblico, sotto a una panchina. Ma qualcuno li aveva visti e li aveva denunciati.

Cosa dice il codice penale

Quest'ultimo caso è risultato ancora più grave dei maltrattamenti previsti dall'artitcolo 727 del codice penale.

L'accusa, per la coppia, infatti, è quella di uccisione di animale, disciplinata dall'articolo 544 bis del codice penale, che dice: "Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni".

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