Quel cuore artificiale grande come una batteria stilo

All'ospedale Bambino Gesù di Roma, è stato impiantato un mini cuore artificiale, completamente intracorporeo, che le ha salvato la vita

Quel cuore artificiale grande come una batteria stilo

È un mini cuore artificiale, grande quanto una batteria stilo. E ha savato la vita a una bambina di tre anni, ricoverata al Bambino Gesù di Roma.

La bimba era affetta da miocardioptia dilatativa, una malattia che non permette al cuore di pompare efficacemente sangue al cervello e al resto dell'organismo, ed era in attesa di un trapianto cardiaco. Già in precedenza le era stato impiantato un Berlin Heart, cioé un cuore artificiale paracorporeo, che ha bisogno, per funzionare in modo efficace, di una consolle esterna, collegata al torace del paziente con delle cannule. La bimba aveva anche subito un'emorragia cerebrale, dalla quale si stava riprendendo lentamente. Per permetterle di recuperare anche la funzione cardiaca, i medici avevano tentato di rimuovere il Berlin Heart, senza successo, e avevano dovuto continuare ad utilizzare un sistema di assistenza cardiocircolatoria.

L'unica possibilità di salvezza per la bambina era rappresentata dall'Infant Jarvik 2015, una pompa cardiaca intratoracica di dimensioni miniaturizzate: il mini cuore artificiale ha un diametro di 15 millimetri, è lungo 5 centimetri e pesa 50 grammi (le dimensioni sono paragonabili a quelle di una batteria "stilo"). A differenza dei modelli paracorporei, questo tipo di pompa è interamente toracica, impiantata nella paziente nella sua interezza, ed è alimentata da una batteria esterna, collegata tramite un cavo addominale.

Questo dispositivo permette di evitare ai pazienti l'ospedalizzazione fino al momento del trapianto, perchè il mini cuore può supportare autonomamente la circolazione di bambini di minimo otto chili, fino a un'età di circa dieci anni.

Nei prossimi mesi, negli Stati Uniti partirà la sperimentazione clinica dell'Infant Jarvik 2015 e il Bambino Gesù è capofila per la parte europea del progetto. L'Ospedale ha ottenuto l'autorizzazione straordinaria della Food and Drug Administration (FDA), che ha avviato la sperimentazione, e del Ministero della Salute italiano, per l'uso di tale pompa miniaturizzata. Il dispositivo è stato sviluppato con i fondi del National Institute of Health (NIH) all'interno del programma statunitense PumpKIN (Pumps for Kids, Infants, and Neonates), promosso dal National Heart Lung and Blood Institute (NHLBI). Scopo del programma era quello di mettere a punto il primo dispositivo miniaturizzato di assistenza ventricolare intracorporeo (VAD) per i bambini più piccoli (sotto i 25 chili di peso), in attesa di trapianto a causa di anomalie cardiache congenite o insufficienze cardiache severe, per i quali i dispositivi già esistenti non risultano appropriati.

"Se le premesse di minore morbidità e mortalità verranno confermate dai clinical trial che inizieranno entro il 2018, si tratta di una vera rivoluzione nel mondo dell'assistenza meccanica pediatrica", spiega il dottor Antonio Amodeo, medico che ha eseguito l'intervento. Fin'ora, per i piccoli pazienti è stato dispoibile solamente un modello di cuore artificiale paracorporeo, che obbligava i bambini al ricovero in ospedale, fino al momento del trapianto.

Col mini cuore intracorporeo sarà invece possibile dimettere i pazienti a seguto dell'intervento.

Le condizioni della bimba di tre anni sono attualmente buone, a detta dei medici, e lei rimane in attesa del trapianto cardiaco.

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