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Il disastro ambientale di Tmb Salario. Una madre: "Mio figlio è morto di tumore"

Una testimonianza straziante quella di una mamma che riporta come il figlio sia morto di tumore a causa di uno dei peggiori disastri ambientali italiani

Immagine di archivio
Immagine di archivio

La storia straziante di Caterina Delle Noci che ha visto morire suo figlio di tumore e che attribuisce la responsabilità a Tmb Salario, l'azienda attiva nello smaltimento dei rifiuti in via Salaria

La signora Delle Noci si alza e parla ai microfoni dell'assemblea che si è tenuta lo scorso 6 settembre in cui si doveva discutere di Tmb Salario e dice:"In linea d’aria casa nostra si trova proprio di fronte all’impianto". La storia è raccontata da Tpi, la madre spiega che Francesco soffriva di una patologia chiamata neurofibromatosi che portava il ragazzo a sviluppare tumori nel sistema nervoso più facilmente. Ne è affetta una persona ogni 3500. Oltre allo sviluppo del tumore, nei casi più rari può comportare anche la perdita della vista. Come avvenuto a Francesco, che è morto poco prima di compiere 18 anni lo scorso 19 giugno.

La sofferenza del ragazzo, la madre durante l'assemblea dice:"Mi diceva: mamma ti prego, falli smettere, falli smettere". Le persone affette da questa malattia hanno generalmente un'aspettativa di vita normale, nonostante si possano creare complicazioni nel corso della loro esistenza che possono essere gestite con opportuna assistenza.

Francesco ha subito in tutto ben cinque operazioni alla gola a causa di un fibroma che nel tempo si è trasformato da benigno a maligno, nonostante le continue operazioni il fibroma ha continuato sempre a riformarsi. La madre non esclude che suo figlio sia stato vittima delle esalazioni di Tmb Salario e, anche se così non fosse, fa sapere che "la puzza respirata era una vera e propria violenza nei confronti della sua famiglia". Nell'estate 2017 Francesco era stato mandato in vacanza dopo la radioterapia ed era tornato in condizioni migliore. Alcuni mesi dopo però aveva ripreso a peggiorare.

"Secondo me non è la puzza dell’immondizia che sentiamo, ma qualche sostanza che loro usano per trattarla.

Penso che Francesco, in quanto ragazzo disabile, sia stato colpito prima degli altri. Sono sicura che se non fosse stato sottoposto continuamente, per anni, a esalazioni così nocive, probabilmente sarebbe ancora vivo".

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