Miranda Ferrante, i misteri dietro la morte della ballerina

La rivelazione del figlio: "Mia madre non era sola. Con lei c'era un noto industriale romano già sposato. Voglio giustizia"

Miranda Ferrante, i misteri dietro la morte della ballerina

"Sono convinto che venne assassinata, però il caso fu insabbiato". A dirlo è Maurizio, il figlio di Miranda Ferrante, la ballerina che morì in circostanze sospette nell'estate del 1960. All'epoca, Maurizio aveva solo due anni e ora, 60 anni dopo, ha rivelato al Corriere della Sera di aver scoperto che cosa accadde. Per anni ha indagato sulla morte della madre, fino a che non è arrivato a toccare la verità.

Miranda Ferrante era nata a Collaferro nel 1941 e da giovanissima era scappata di casa, per cercare di diventare famosa. Il suo sogno, però, si era interrotto il 12 luglio del 1960, quando venne ritrovata in coma in un albergo di Montecatini terme, dove si era trasferita con altre ballerine, per l'estate. Quella sera stessa, Miranda morì. Secondo il medico legale, si trattò di un'esagerata quantità di farmaci e la polizia attribuì il decesso a un suicidio.

Ma qualcosa, già all'epoca non quadrava, dato che la ballerina non avrebbe avuto motivo per togliersi la vita:"Quell'anno stava per compiere il salto nel cinema- racconta Maurizio- Tempo dopo a casa di mio nonno arrivò una lettera con l'offerta di un produttore. Guadagnava bene, poteva permettersi bei vestiti, gioielli, viaggi. Di recente era stata in Spagna". E proprio da lì partì il figlio per indagare sulla morte di Miranda Ferrante: un primo lungo percorso, durante il quale venne "supportato dal detective Bernardo Ferro", che si concluse con "un primo esposto presentato nel 2010".

Per capire cosa fosse successo alla madre, Maurizio si recò a Motecatini, dove parlò con diversi testimoni, e poi a Pistoia, dove cercò gli atti riguardanti la morte della ballerina. Ma, racconta, "il fascicolo era sparito: abbiamo rivoltato come un calzino la procura di Pistoia, ma gli atti del luglio 1960 ci sono tutti, meno quelli su mia madre. Strano, no?". Un'altra stranezza riguarda l'autopsia, che venne fatta "come ho riscontrato nel 2013, riesumando i resti, tra i quali la calotta cranica segata a metà, però anche i risultati medico-legali sono scomparsi".

Poi, sarebbe arrivata una rivelazione: "Mia mia madre in quell'albergo non era sola- sostiene Maurizio- Con lei, durante l'agonia, c'era un uomo. L'ho saputo da persone ben informate. Si tratta di un personaggio noto, un industriale romano, all'epoca già sposato. Io so chi è. La magistratura pure". A confermarlo al figlio della ballerina sarebbe stato anche un viceprefetto, che avrebbe reso noto come "almeno 300 persone conoscano la verità e che la storia di Miranda tocca livelli alti dell'aristocrazia e della politica".

L'ipotesi dell'omcidio, sembra quindi la più accreditata dal figlio, che si chiede: "Altrimenti perché tanti segreti?". Grazie al lavoro di Maurizio, ora la ricostruzione "è quasi completa. Manca solo un magistrato che ponga il suggello della giustizia".

Il figlio di Miranda vuole conoscere la verità e desidera solamente che l'uomo che sarebbe stato presente alla morte della madre si presenti per hiedergli scusa. Solo allora, dice,"avrò raggiunto il mio obiettivo". Intanto, avendo indagato, Maurizio ha raggiunto il suo primo scopo: "Dare a mia madre la dignità e il ricordo di chi non l'ha dimenticata".

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