Cronache

Morbillo, allarme Unicef. Nel 2019 già 110mila casi

L’Italia è al quinto posto per bambini non vaccinati, ben 435mila. Al primo gli Stati Uniti

Morbillo, allarme Unicef. Nel 2019 già 110mila casi

Il morbillo continua a fare paura. E l’allarme dell’Unicef vuole aprire gli occhi sul numero di casi registrati. Solo nei primi mesi del nuovo anno ce ne sono stati 110mila a livello mondiale. Secondo i dati confrontati ci sarebbe stato un aumento del 300% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questi dati sono stati comunicati dall’Unicef durante la Settimana mondiale delle Vaccinazioni, che si tiene dal 24 al 30 aprile. Ogni anno sempre peggio. Nel 2016 i morti per questa malattia erano stati il 22% in meno rispetto al 2017 che ha visto 110mila decessi, soprattutto riguardanti i bambini. Dal 2010 al 2017 oltre 21 milioni di bambini all’anno non sono stati vaccinati, il che vuol dire che in totale a non ricevere il vaccino sono stati più di 168 milioni.

L’Italia si classifica al quinto posto tra i Paesi ad alto reddito, con 435mila minori non vaccinati. Al primo posto gli Stati Uniti con oltre due milioni e mezzo nel periodo di sette anni analizzato. Al secondo posto la Francia con 608mila, il Regno Unito, 527mila, e al quarto posto, subito prima dell’Italia, l’Argentina con 438mila bambini non coperti dal vaccino. Chiudono la classifica Giappone, Canada, Germania, Australia e Cile. Affinché un bambino possa dirsi completamente protetto dalla possibilità di contrarre il morbillo deve ricevere due dosi di vaccino.

In molti Paesi, in particolare in quelli a basso reddito, in alcuni casi viene fatta la prima vaccinazione me il dato cala nettamente per quanto riguarda la seconda. Come per esempio nell’Africa subsahariana, dove venti Paesi non hanno sottoposto i bambini alla seconda vaccinazione, andando così a esporre più di 17 milioni di neonati al rischio di ammalarsi. L’Unicef ha poi sottolineato come le vaccinazioni riescano a prevenire 3 milioni di morti infantili, contro un milione e mezzo di bambini che invece muoiono per patologie che potrebbero essere evitate con la somministrazione del vaccino specifico. Nel caso del morbillo vi è stata una riduzione di decessi dell’80%.

Nel 2000 infatti i bambini morti erano stati 554mila, mentre nel 2017 110mila.

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