Cronache

Morto durante Tso, indagati tre vigili e uno psichiatra

L'uomo era stato caricato a forza in ambulanza, ma è arrivato già in arresto respiratorio in ospedale

Morto durante Tso, indagati tre vigili e uno psichiatra

È morto a Torino dopo un ricovero forzato, Andrea Soldi. L'uomo è deceduto all'ospedale Maria Vittoria dove era stato portato per un Tso (trattamento sanitario obbligatorio).

Mentre era in ambulanza il 45enne si sarebbe sentito male ed è arrivato al pronto soccorso "già in arresto respiratorio", come precisa l'Asl: "È stato immediatamente preso in carico dal rianimatore, che lo ha sottoposto a rianimazione cardiopolmonare prolungata, purtroppo invano", continuano i sanitari, "Per comprendere le cause, lo stesso ospedale ha richiesto l'autopsia".

"Chiedo che venga fatta luce sulla morte di mio fratello. E che non venga insabbiato nulla", ha detto la sorella Cristina, che si è presentata ieri in procura col padre e all'avvocato per sporgere denuncia, "Mio fratello era malato. Soffriva di schizofrenia dal 1990. Ma era già stato soggetto a trattamenti sanitari e non c’era stato alcun problema. Era un buono e non aveva mai fatto del male a nessuno. Mezz’ora prima rideva e scherzava. Non doveva essere ammanettato. Non doveva essere trattato in quel modo. Non doveva finire così".

Quattro persone - tre agenti della polizia municipale e uno psichiatra - sono ora indagate per la vicenda con l’accusa di omicidio colposo nell'inchiesta coordinata dal pm Raffaele Guariniello. L’iscrizione nel registro degli indagati consentirà ai tre vigili urbani e allo psichiatra che hanno eseguito il trattamento sanitario obbligatorio di nominare consulenti di fiducia in occasione dell’autopsia, che avverrà lunedì. Negli uffici della procura di Torino, intanto, proseguono gli interrogatori dei testimoni. Molte persone hanno riferito che per immobilizzare il paziente, un uomo di 150 chili che aveva dato in escandescenza, sono state usate maniere troppo forti. La Procura vuole far luce sul comportamento adottato dallo psichiatra e dai vigili urbani, che sono stati trasferiti "in via prudenziale" a incarichi non
operativi dopo che anche la polizia municipale ha avviato nei loro confronti una indagine interna.

Soltanto l’autopsia potrà però stabilire con esattezza le cause del decesso.

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