Cronache

È morto il giornalista Luigi Amicone, fondò la rivista Tempi

Lutto nel mondo del giornalismo e della politica milanese: Luigi Amicone è morto a 65 anni. Da studente alla Cattolica aderì a Comunione e Liberazione. Insegnò religione e lettere nei licei e poi divenne giornalista

È morto il giornalista Luigi Amicone, fondò la rivista Tempi

Si è spento nella notte il giornalista Luigi Amicone. Il fondatore del periodico Tempi aveva 65 anni. È stato colto da un infarto.

Nato a Milano il 4 ottobre 1956 da genitori abruzzesi, a soli 14 anni si avvicinò al gruppo di Avanguardia Operaia. Studente universitario all'università Cattolica di Milano, conobbe don Luigi Giussani e aderì al movimento cattolico Comunione e Liberazione. Laureato in Scienze Politiche e in Lettere Moderne, insegnò religione e poi lettere nei licei e in un secondo momento divenne giornalista.

Per tredici anni lavorò al settimanale Il Sabato, occupandosi di Esteri. Seguì da vicino il sanguinoso conflitto tra cattolici e protestanti a Belfast, e poi a Beirut per coprire un altro scontro, quello tra Libano e Siria. Documentò il crollo dei regimi comunisti dell'Est Europa e poi la guerra tra serbi e croati dopo il disfacimento della Jugoslavia. Nel corso degli anni collaborò anche con Il Foglio e il Giornale.

Eletto in Consiglio comunale nel 2016 a Milano, nelle liste di Forza Italia, amava battersi soprattutto per gli ideali in cui credeva fermamente, legati in primo luogo alla difesa della vita e ai valori cristiani. Si era ripresentato alle Comunali di quest'anno ma non era stato rieletto a Palazzo Marino.

In una lettera agli elettori (nel 2018 si candidò alle Politiche, senza essere eletto) rivendicò con orgoglio la sua amicizia con "laici come Giuliano Ferrara e Lodovico Festa (ex segretario della federazione Pci di Sesto San Giovanni, la ex 'Stalingrado' d’Italia), con i quali ho vissuto amicizie profonde e battaglie 'ratzingeriane' indimenticabili sui temi della difesa della vita, del referendum sulla legge 40, del contrasto alla cultura del relativismo e della morte. Insomma, ho cercato di restare fedele e presente a un certo incontro con il cristianesimo avvenuto nella mia giovinezza e del quale oggi posso ben dire, 'ecco, quell’incontro con Cristo avvenuto per tramite don Luigi Giussani mi ha salvato la vita, in tutti i sensi'".

"Luigi Amicone - ha twittato Gad Lerner - è stato per me un avversario appassionato ma gentile con il quale ci siamo sempre voluti bene. Oggi lo piango insieme ai suoi familiari e alla sua comunità di fede".

"Volle dedicarmi una copertina di Tempi in cui mi descrisse come un ''pericolo pubblico'' - ricorda Mario Adinolfi -. Discutevamo molto, qualche volta in tv ci capitò pure di litigare. Ma Luigi ci credeva. Dio, se ci credeva. Che dolore".

"Una preghiera e un pensiero per Luigi Amicone che ho conosciuto e stimato come politico, giornalista e come uomo", scrive su Twitter Matteo Salvini, leader della Lega.

"Perdiamo un giornalista brillante, fondatore del settimanale Tempi, un uomo appassionato e di grande cultura - scrive su Twitter Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie -. Esprimo sincero cordoglio e vicinanza alla famiglia. Luigi mancherà tanto a tutti noi".

"Un giornalista libero e mai conformista, intelligente e appassionato", scrive su Twitter il sottosegretario alla Difesa e deputato di Forza Italia, Giorgio Mulè -. L’Italia perde una grande penna, un intellettuale impegnato e sensibile".

"Piango la scomparsa di un amico, di un pensatore appassionato, di un giornalista con la schiena dritta, mai prono alle mode e alle convenienze del momento", dichiara Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia (FI). "Luigi, per me come per tanti che pur venivano da storie e formazioni diverse, è stato un punto di riferimento, una persona con la quale confrontarsi e discutere, che ha saputo condurre con convinzione e coerenza ai suoi valori cattolici molte battaglie anche tra gli scranni di Palazzo Marino. Mai banale, ironico ed autoironico, garantista autentico, non posso non ricordare in questo triste momento come Amicone e il suo settimanale Tempi fossero i tra i pochi, se non i soli, a dare con coraggio voce alla battaglia di verità di Bettino Craxi negli anni di Mani Pulite, anche in dissonanza con alcune posizioni dell’allora curia, ed a mantenere una posizione rispettosa dei diritti dell’uomo. Mancherà ai suoi cari, ai suoi amici, ai suoi colleghi e alla sua comunità. Mancherà a Milano ed a tutti noi. Ciao, Luigi!".

"Amico sincero di Marco Pannella - scrive sui social Radio Radicale - condivisero diverse battaglie sulla giustizia, sull'amnistia, sul carcere, come testimoniano i diversi contenuti presenti nel nostro archivio in cui dialogano insieme o in cui lo stesso Amicone commentava le proposte di Pannella".

"Era un amico e un fratello - dichiara l’europarlamentare e coordinatore di Forza Italia in Lombardia Massimiliano Salini -. Profondo conoscitore dell’uomo, ci ha lasciato un cattolico autentico innamorato della verità. Ha sempre condotto senza paura e in modo esemplare la battaglia culturale per mettere al centro libertà e persona, famiglia e urgenza educativa, calando il suo impegno nella realtà quotidiana mai facile e mai scontata della vita intellettuale e politica italiana, con una passione incessante e un desiderio sincero di dare il massimo anche sul fronte civico, in particolare per i milanesi e per Milano, la sua amata città".

"Fratelli d'Italia si unisce al cordoglio per la scomparsa improvvisa di Luigi Amicone, fondatore di Tempi. Ci lascia una voce libera del giornalismo e della cultura. Tutta la nostra vicinanza alla moglie Annalena, ai suoi figli e a tutti i suoi cari", scrive su Twitter Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia.

"Ciao Gigi, amico dolcissimo, i nostri anni indimenticabili sono stati il 1995 e il 1996 - scrive Sergio Scapelli - quando in pochi mesi, dopo giorni e notti a parlare di giornali e di politica abbiamo partecipato alla nascita del Foglio e di Tempi. In edicola a due, tre mesi di distanza l’uno dall’altro. Tu direttore di Tempi proponesti a me, non credente, di esserne direttore responsabile, io amministratore del Foglio ti introdussi nel nostro 'giro'. È stata la nostra magnifica avventura. Quante risate e quante litigate. Ma ci siamo divertiti come di rado può capitare. Valgono le due parole con le quali ti ricorda Giuliano Ferrara e che non saprei dire meglio: esagerazione e affetto fraterno. Il piacere della battaglia delle idee e quel sorriso indimenticabile che porterò sempre con me. Che dolore".

''Amico carissimo sin dai tempi dell'università, persona sempre alla ricerca del vero, indomita, coraggiosa, mai tranquilla...

", sottolinea Maurizio Lupi, ex ministro e attuale presidente di Noi per l'Italia. "Amicone - sottolinea Lupi - è stato testimone nel suo lavoro di giornalista del cristianesimo come avvenimento che abbraccia tutta la realtà''

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