Cronache

È morto Philippe Daverio

Storico dell'arte, figlio di un italiano e un'alsaziana, avrebbe compiuto 71 anni a ottobre. Fu assessore alla Cultura Milano dal 1993 al 1997

È morto Philippe Daverio

Lo storico dell'arte Philippe Daverio si è spento a 71 anni (li avrebbe compiuti il prossimo 17 ottobre). Lo ha reso noto sui social network la regista teatrale Andrèe Ruth Shammah, direttrice del Franco Parenti di Milano: "Amico mio... Il tuo silenzio per sempre è un urlo lancinante stamattina", ha scritto su Instagram. Daverio è morto nella notte tra l'1 e il 2 settembre all'Istituto dei tumori di Milano.

Nato a Mulhouse (Francia) da padre italiano e madre alsaziana, Daverio ha avuto una vita poliedrica, svolgendo diverse attività, sempre con brillanti risultati: docente, scrittore-saggista, politico (fu assessore alla Cultura al Comune di Milano dal 1993 al 1997) e apprezzato personaggio tv. Al centro della sua vita ci furono sempre l'arte, la storia e la cultura.

In un'intervista al Giornale raccontò di aver avuto un'educazione ottocentesca in un collegio episcopale: "Ricordo ancora una severità assoluta. Alzarsi alle 5 del mattino, ritmo di vita durissimo, ogni giorno l'obbligo di giocare per mezz'ora a football. Penso ancora a quel pallone scuro e gelido, di cuoio, che quando ti colpiva portava via un pezzo di pelle. Ma quella scuola mi ha lasciato una formazione di base con la quale ho vissuto di rendita a lungo, una bella formazione per la crapa (testa in milanese, ndr). Nella provincia francese la borghesia veniva tutta formata lì, in quel luogo".

Il suo primo lavoro, lasciata l'università (diede tutti gli esami alla Bocconi ma non si laureò), fu il mercante d'arte. "Prima l'ho fatto stando a casa, subito dopo ho aperto una bottega vera e propria nel centro di Milano. Allora fare questo era una cosa facilissima".

In tv ebbe un grande successo. Il programma d’arte e cultura "Passepartout" su Rai3 dal 2002 al 2013, seguito poi da "Il Capitale", lo resero celebre al grande pubblico. La fama arrivò dopo aver superato una paura, quella di parlare in pubblico (grazie anche alla politica):"Devo la mia fortuna ai quattro anni di politica che ho fatto. Prima avevo paura a parlare in pubblico. È stato come imparare a nuotare cadendo in un canale".

"Con Philippe Daverio scompare uno dei grandi protagonisti della vita culturale di Milano degli ultimi decenni", ha scritto su Facebook il sindaco di Milano Beppe Sala. "Daverio è stato un innamorato di Milano cui ha sempre dato la forza della sua originalità e della sua competenza, dal Comune alla Scala fino al Museo del Duomo e a Brera. L’ho visto all’opera in tanti frangenti, non sempre ho condiviso le sue posizioni, ma mi ha sempre colpito la sua libertà di pensiero. Soprattutto Milano e l’Italia devono allo spirito internazionale e alla capacità comunicativa di Philippe la sua lotta in difesa del bello e dell’arte del nostro paese di cui fu un instancabile e geniale divulgatore.

Grazie, Philippe, and Save Italy!".

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