Mps, il Tesoro si difende ​Brunetta: "Inadeguato"

Il direttore generale del Tesoro, La Via ha rivendicato l'operato del Mef nel crac di Mps. Critiche da parte di Casini e da Brunetta in Commissione Banche

Mps, il Tesoro si difende ​Brunetta: "Inadeguato"

In Commissione banche è il turno di Mps. Il direttore generale del Tesoro, Vincenzo La Via ha rivendicato tutte le mosse fatte dal Ministero del Tesoro sul crac della banca senese. "Il regime di bail-in in Italia non è mai stato utilizzato, siamo riusciti a evitarlo con una serie di interventi". Poi lo stesso La Via ha anche sottolienato come nel 2011 il Mef aveva chiesto alla Fondazione di mps una valutazione profonda e una gestione appropriata per quanto riguardava i rischi che si erano presentati con una strategia che andava nella direzione di una riduzione della quota all'interno dell'istituto di credito. La Via inoltre ha annunciato come il Tesoro cederà la sua partecipazione su Mps a partire dal 2021. In questo momento il Mef ha una quota del 68 per cento. "Noi - sottolinea La Via - in tutte le circostanze non facciamo direzione e coordinamento, ci basiamo sulle valutazioni del consiglio. Deve essere il consiglio a fare la sua istruttoria e la sua proposta". Le parole di La Via hanno comunque suscitato polemiche. "Ha dimostrato totale inadeguatezza riguardo la vicenda sulla quale doveva rispondere. Mi sento in forte imbarazzo", ha affermato Renato Brunetta.

E in questo quadro pesano anche le parole del presidente della Commissione, Pierferdinando Casini che rivolegndosi a La via ha affermato: "Con tutto il rispetto - ha incalzato Casini, rivolgendosi a La Via - non è che noi abbiamo sospeso mezz'ora per riposarci, ma una parte dei colleghi della commissione non è affatto rimasta convinta delle sue risposte, non nel merito ma nella reticenza".

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