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Multe e sanzioni: chi rischia col green pass dal 15 ottobre

Obbligo di Green pass, smart working, controlli e la figura del Moblity manager. Ecco cosa cambia dal 15 ottobre a lavoro

Multe e sanzioni: chi rischia col green pass da venerdì. (Scarica il testo)

Venerdì 15 ottobre sarà, per dirla con le parole del ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, il "d-day per tutto il mondo del lavoro". Per fare in modo che gli uffici non incappino in problemi, per lo meno con questa intenzione, il membro del governo, insieme al ministro della Salute, Roberto Speranza, hanno preparato le linee guida operative per il rientro in ufficio di oltre 32mila amministrazioni pubbliche del Paese. Da sottolineare: con il Green pass.

Dal 15 ottobre, infatti, sarà obbligatorio possederlo per accedere ai luoghi di lavoro, pubblici e privati. Si tratta di una data importante in quanto segna il rientro a lavoro in presenza per 3 milioni di dipendenti pubblici. Ciò che traspare è che viene data grande autonomia ai lavoratori e soprattutto alle amministrazioni che, ad esempio, potranno decidere in autonomia orari di ingresso e di uscita per evitare che si creino assembramenti. Entra qui in campo una nuova figura: il Mobility manager, vale a dire colui che elabora i piani di spostamento dei lavoratori. I mobility manager dei comuni dovranno essere in grado di organizzare il piano dei trasporti pubblici e gli spostamenti all'interno della città. Le Regioni dovranno adeguare il piano di trasporto pubblico in base alle nuove fasce di lavoro delle amministrazioni pubbliche.

Il Green Pass

Come detto, tutti i dipendenti pubblici e i visitatori degli uffici pubblici, per accedere e lavorare nei locali sono obbligati ad avere il certificato verde. Ovviamente inclusi, spiega anche il Corriere della Sera, anche coloro che sono addetti alla manutenzione, i fornitori, i corrieri, i frequentatori di corsi di formazioni e i prestatori. Il datore di lavoro, inoltre, qualora sia funzionale per l'organizzazione del lavoro o la pianificazione dei turni, è autorizzato a chiedere in anticipo il green pass al lavoratore.

Gli unici esclusi sono gli utenti che per usufruire dei servizi e per entrare non dovranno mostrare il Green pass.

Il documento verrà richiesto e controllato all'ingresso degli uffici pubblici. Questo può essere manuale o automatizzato, soprattutto per agevolare quelle amministrazioni con numerosi dipendenti. Le amministrazioni con pochi lavoratori potranno utilizzare l'applicazione "VerificaC19". Quelle più grandi invece possono utilizzare le piattaforme digitali già in uso dalla Pubblica Amministrazione.

Per ciò che concerne i controlli, potranno essere realizzati a campione, a rotazione o a tappeto, anche giornalmente. Ogni amministrazione è completamente autonoma nella modalità di questi. Chi verifica la validità del Green pass è il datore di lavoro o un suo delegato. Nell'amministrazione pubblica si tratta di figure di vertice, più realisticamente, qualcuno delegato da loro. Una necessaria condizione però è che la privacy del lavoratore venga sempre tutelata.

La sospensione

Si viene sospesi dal lavoro qualora non si possieda il green pass o quando il proprio certificato verde non è più valido. L'assenza verrà considerata ingiustificata e la sua retribuzione sospesa. I giorni in cui si è sospesi non contribuiscono al calcolo delle ferie e ovviamente neanche dell'anzianità.

Smart working

Fino al 31 dicembre 2021 ogni amministrazione ha la possibilità di far lavorare da remoto i propri dipendenti per alcuni giorni della settimana a rotazione. Per una vera regolamentazione è necessario attendere la conclusione della discussione in atto in merito al Contratto nazionale di categoria.

Allo stesso tempo però, sempre come riporta anche il Corriere della Sera, sono diverse le condizioni che devono essere mantenute con o senza smart working. Innanzitutto, i servizi all'utenza devono rimanere invariati e il lavoro arretrato, qualora accumulato, deve essere smaltito. La rotazione del personale autorizzato alla prestazione di lavoro agile deve essere adeguata e deve garantire la presenza di ciascun lavoratore anche non da remoto. Deve essere fornita una dotazione tecnologica adeguata al lavoratore. E deve essere garantita a quest'ultimo l'assoluta riservatezza dei dati e delle informazioni trattati durante lo svolgimento del lavoro agile. Inoltre, lo svolgimento in presenza della prestazione lavorativa di soggetti titolari di funzioni di coordinamento e controllo, di dirigenti e di responsabili dei procedimenti è necessaria.



Qui di seguito in fondo alla pagina le linee guida da scaricare.

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