Muore di cancro al fegato, i medici le avevano detto: "Basta cercare su Google"

I genitori della ragazza avevano trovato una spiegazione dei sintomi sul web. Ma i medici la hanno subito scartata

Muore di cancro al fegato, i medici le avevano detto: "Basta cercare su Google"

"Smettila di cercare i tuoi sintomi su Google". I medici glielo hanno intimato più volte. Eppure Bronte Doyne, 19enne inglese, è andata avanti a controllare, fare ricerche, informarsi. Fino ad aver scoperto di essere affetta da una rara forma di tumore, il carcinoma epatocellulare fibrolamellare. Scoperta che i dottori hanno snobbato, fino alla morte. Solo dopo, infatti, l'ospedale di Nottingham si è scusato con i genitori della ragazza ammettendo di non aver prestato "attenzione sufficiente" ai suoi racconti e di dover "entrare nell’era digitale".

Come racconta il Telegraph, a Bronte Doyne viene diagnosticato un cancro al fegato poco dopo aver compiuto diciotto anni. Viene subito passata sotto i ferri. I medici le assicurano che non solo non deve più preoccuparsi, ma anche che l’operazione è riuscita "alla perfezione". "Le uniche informazioni che abbiamo avuto le abbiamo trovate attraverso un sito della Fondazione del cancro fibrolamellare, che ha sede negli Stati Uniti, e che ha un forum internazionale - spiega la madre della ragazza - non si trattava semplicemente di una ricerca qualsiasi su Google, ma di una Fondazione seria legata alla Casa Bianca: eppure quest’aspetto non è stato preso in considerazione dai sanitari, che ci hanno semplicemente sconsigliato di continuare a fare ricerche su Google". Alla famiglia Doyne i medici dicono che l'operazione avrebbe curato totalmente il tumore ma le informazioni trovate online dicono l'opposto. "Abbiamo chiesto insistentemente se c’erano possibilità secondo loro che il cancro tornasse - continua la donna - loro ci hanno detto che le nostre preoccupazioni non avrebbero aiutato la ragazza".

Anche dopo l'operazione, come si legge dal diario, la ragazza continua a star male. Sei settimane prima di morire, i sintomi peggiorano ma il medico che è di turno la manda via dicendo che non è necessario visitarla.

"Ho paura - annota Bronte sul diario - Il medico ha scrollato le spalle e mi ha fatto un commento sarcastico: mi ha detto che se voglio posso dormire lì ma loro non potrebbero far niente per me. Così adesso mi tocca aspettare per un altro appuntamento in ospedale". Il ricovero arriverà solo dieci giorni prima di morire. Ma ormai sarà troppo tardi per fare qualcosa.

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