Napoli, sesso in auto blu: il caso finisce in procura

Un dipendente della Regione trovato in auto intento in un rapporto orale con l'amante: ora rischia il processo penale per peculato e truffa ai danni dello Stato

Napoli, sesso in auto blu: il caso finisce in procura

Rischia un'inchiesta penale per peculato e truffa ai danni dello Stato il 61enne autista di un dirigente della Regione, scoperto dai carabinieri della compagnia Vomero-Arenella, mentre era intento a fare sesso nell'auto blu con l’amante.

A mettere nei guai l'uomo non è stato l'atto in sè, bensì l’utilizzo dell’auto di servizio per recarsi sul luogo dell’appuntamento; oltre alla circostanza, successivamente accertata dai militari dell'Arma, che ha visto l’uomo uscire dall'ufficio senza timbrare il cartellino. Così come la donna che lo accompagnava, una 57enne, anch'essa dipendente regionale con mansioni amministrative. Per quest'ultima, che aveva finito il turno di lavoro ma non aveva timbrato il cartellino, si valuta l’ipotesi di truffa.

I carabinieri, inoltre, dovranno verificare se l’auto di servizio sia stata utilizzata anche altre volte per lo stesso scopo. Entrando nel dettaglio, la vicenda è iniziata quando i militari hanno scorto l'auto blu parcheggiata sotto gli alberi in viale Raffaello, al Vomero, una zona in cui spesso avvengono furti d'auto. Insospettiti, i carabinieri si sono avvicinati e hanno visto un uomo sdraiato sul sedile posteriore e una donna intenta a praticargli sesso orale.

Ci troviamo davanti, quindi, ha un esempio un po'

particolare di "furbetti del cartellino" e, nel verbale, i militari hanno descritto la scena come "riprovevole". Una storia d'amore che, senza ombra di dubbio, non resterà impunita, soprattutto nelle stanze di Palazzo Santa Lucia.

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