Cronache

'Ndrangheta in Piemonte, arrestato l'assessore regionale Rosso

Otto le misure cautelari. In manette anche l'assessore Roberto Rosso accusato di essersi rivolto a cosche calabresi per conquistare un posto in Regione. Meloni: "È fuori da FdI"

'Ndrangheta in Piemonte, arrestato l'assessore regionale Rosso

C'è anche l'assessore della Regione Piemonte Roberto Rosso fra le otto persone arrestate questa mattina dalla Guardia di finanza di Torino su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nell'ambito di un'operazione nei confronti di soggetti legati alla 'ndrangheta radicati nel territorio di Carmagnola e operanti a Torino. Tra le condotte illecite, oltre all'associazione per delinquere di stampo mafioso e reati fiscali per 16 milioni di euro, è stato contestato anche il reato di scambio elettorale politico-mafioso.

Rosso, uno dei leader di Fratelli d'Italia in Piemonte, è stato accusato infatti di aver chiesto voti ai clan della ‘ndrangheta in occasione delle ultime elezioni regionali in cui è stato eletto nelle file del centrodestra. Il 58enne si sarebbe rivolto ad affiliati alle cosche calabresi per conquistarsi un posto in Regione dove è poi stato eletto consigliere con 4.806 preferenze. Così, l'avvocato civilista con una lunga esperienza in Parlamento, è finito in manette insieme ad altre sette persone.

Dopo le elezioni, Rosso era diventato assessore ai Rapporti con il Consiglio regionale, Delegificazione e semplificazione dei percorsi amministrativi, Affari legali e Contenzioso, Emigrazione e Diritti civili. Alle spalle una carriera politica iniziata negli anni Novanta. Come ricorda il Corriere, è stato cinque volte deputato e ha militato nelle file di Forza Italia. Membro in più commissioni parlamentari, è stato anche sottosegretario alle Politiche agricole e forestali.

Poi il passaggio a Fratelli d'Italia con il ruolo di capogruppo al Comune di Torino e vice sindaco di Trino Vercellese. Subito la dura reazione della leader Giorgia Meloni che ha affermato che "fin quando questa vicenda non sarà chiarita, Rosso è da considerarsi ufficialmente fuori da FdI". "Mi auguro dal profondo del cuore che Roberto Rosso dimostri la sua innocenza, che non siano vere le accuse che gli vengono mosse. Ma annuncio fin da ora che Fratelli d'Italia si costituirà parte civile nell'eventuale processo a suo carico, perché in questa vicenda ci consideriamo le prime vittime", ha tuonato la Meloni.

"Roberto Rosso - ha poi ricordato la leader - ha aderito a Fratelli d'Italia da poco più di un anno, chiedendo di essere candidato nelle nostre liste. Come facciamo con tutti i nostri candidati, abbiamo verificato con gli strumenti che un partito ha a disposizione se avesse problemi con la giustizia. Non è emerso nulla e abbiamo deciso di sottoporre anche il suo nome al giudizio degli elettori piemontesi. Stamattina è stato arrestato con l'accusa più infamante di tutte: voto di scambio politico-mafioso. Mi viene il voltastomaco. Perché io, e tantissimi altri FdI, abbiamo iniziato a fare politica proprio per combattere ogni forma di criminalità organizzata.

La mafia, la camorra e la 'ndrangheta ci fanno schifo e ci fa schifo chi scende a patti con loro".

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