Cronache

"Noi, ultima linea di protezione. Poi i migranti saranno in Italia"

Il primo ministro del Cantone di Una Sana: "Chiudere il confine orientale, l'Italia ci aiuti a fermare i migranti"

"Noi, ultima linea di protezione. Poi i migranti saranno in Italia"

(Bihac) Mustafa Ružnić è il primo ministro del Cantone di Una Sana nel nord ovest della Bosnia al confine con la Croazia, che subisce il maggiore impatto della rotta balcanica dei migranti diretti verso l’Italia. La popolazione e le proteste di piazza contro l’immigrazione illegale chiedono che chiuda i campi di accoglienza, ma la decisione finale spetta a Sarajevo. Il 31 agosto è stato predisposto un piano che va parzialmente in questa direzione da attuare, teoricamente, in poche settimane. La situazione è esplosiva e Ružnić concede al Giornale un'intervista esclusiva.

Quanti migranti sono passati attraverso la Bosnia e il cantone di Bihac che lei amministra?

“Nel 2018 sono stati 24mila, l’anno dopo 49mila e nella prima metà del 2020 ci risultano 30mila. Oltre 100mila migranti in gran parte illegali e se guardiamo il loro percorso verso l’Europa, l’85% si è diretto in Italia e solo il 15% verso Austria, Germania e altri paesi Ue”.

Esiste una soluzione per fermare la rotta balcanica in Bosnia?

“La soluzione della crisi dei migranti nel nostro paese è chiudere il confine orientale (con la Serbia da dove arrivano provenienti da Turchia, Grecia ed ex Jugoslavia nda). Possiamo farlo in due modi: il primo è mobilitare le risorse a disposizione delle nostre agenzie di polizia inviando 2mila agenti sulla frontiera per sigillarla e bloccare gli arrivi. La seconda è impiegare l’esercito, ma potrebbe creare problemi con Belgrado”.

Mustafa Ruznic
Mustafa Ruznic, primo ministro del Cantone di Una Sana

La popolazione locale è esasperata. Non teme la “caccia” al migrante?

“A causa del costante e maggiore influsso di migranti sono aumentate le attività criminali con oltre 4mila reati negli ultimi tre anni compresi furti, incendi di case private e delitti anche più seri. Per questo motivo i cittadini stanno reagendo attraverso proteste di piazza”.

Ci sono persone pericolose fra i migranti?

“Sugli oltre 100mila passati dal Cantone di Una Sana i veri rifugiati da zone di guerra sono appena il 10%. L’80% dei migranti arriva da 47 paesi diversi e di questa massa di persone sospettiamo che il 30% abbia un passato criminale o collegamenti con organizzazioni terroristiche”.

Ha un messaggio per l’Italia?

“Quello che accade oggi nel nostro Cantone accadrà domani nel Nord d’Italia. Chiedo al vostro paese e all’ambasciata italiana a Sarajevo di aiutare le nostre forze di polizia.

Siamo l’ultima linea di protezione per i paesi dell’Unione europea”.

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