Cronache

"Non ce la faccio, mi ammazzo", bambino trovato morto a Fiumicino

Il corpo è stato ritrovato ieri pomeriggio in un canale nei pressi di Maccarese. Inutili i soccorsi

"Non ce la faccio, mi ammazzo", bambino trovato morto a Fiumicino

Il corpo di un bambino di 11 anni è stato trovato ieri pomeriggio intorno alle 16 in un corso d'acqua nella località di Maccarese, nei pressi di Fiumicino.

Secondo le prime ricostruzioni il bimbo era tornato dalla scuola verso l'una e aveva pranzato a casa della nonna, tra le villette e i giardini del comprensorio di via Campo Salino, a due passi dal castello della cittadina. Dopo pranzo il ragazzino sarebbe andato a giocare con i suoi amici. "I bambini giocano sempre insieme qui nel cortile, vanno in bici, ma mai al fosso", racconta il signor Eraldo, uno dei testimoni della tragedia. Non vedendolo tornare, la nonna si è iniziata a preoccupare ed è andata a cercare il nipote.

A trovare il corpo è stato Christian Piccinini, un agente del commissariato di Ostia, che nonostante si sia gettato nelle acque torbide del canale non è risciuto a salvarlo. La polizia di Fiumicimo ha iniziato a indagare sul decesso ma alcuni dettagli emersi mostrano dei punti oscuri della vicenda.

I genitori del bimbo sono separati da tempo e svolgevano lavori saltuari. "I miei genitori si drogano", avrebbe detto il bimbo alle assistenzi sociali da cui era seguito a scuola. Gli ex coniugi sono stati immediatamente portati in commissariato per ricostruire la dinamica dei fatti. La famiglia, stando alle prime indagini, presentava alcune criticità. Il piccolo, che frequentava la prima media, era stato seguito a scuola da un insegnante di sostegno e dall’assistente educatrice culturale, figura assegnata ad alunni con problemi di ogni genere, dalla disabilità a disturbi cognitivi.

La diagnosi del bimbo non era chiara. Le stesse operatrici però lo scorso marzo avevano segnalato alla scuola e ai servizi sociali una situazione familiare difficile. Quel giorno lo studente, in uno dei tanti momenti di particolare agitazione, aveva detto piangendo frasi strazianti, angosciose, inconciliabili con i suoi 11 anni: "Non ce la faccio più, ora mi ammazzo". Aveva detto alle assistenti di un clima familiare duro da sopportare e delle violenze subite: gli investigatori stanno appurando se si trattasse di maltrattamenti.

Il piccolo aveva chiesto aiuto, disperatamente e a lungo.

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