Il nostro 25 aprile: liberi da Di Maio

I grillini chiudono alla Lega e si gettano tra le braccia di Renzi

Il nostro 25 aprile: liberi da Di Maio

Di Maio ha chiuso definitivamente ogni trattativa di governo con la Lega e di conseguenza con il centrodestra e si è buttato, come mossa della disperazione, tra le braccia del Pd. In realtà è l'inverso, cioè sono Salvini e il centrodestra che non si sono piegati ai ricatti di Di Maio e hanno messo fine, mi auguro definitivamente, a una trattativa che fin dall'inizio non aveva senso di essere. Non ho mai capito, in queste settimane, che cosa il centrodestra avrebbe mai potuto spartire con la setta di Grillo e alla fine, quindi, molto meglio così. Pericolo scampato e si riparte sapendo di dovere essere per qualche giorno spettatori di una farsa uguale e contraria, cioè il tentativo di mettere in piedi un governo grillocomunista, che il solo pensarlo è uno sfregio agli elettori, alla logica e alla politica, oltre che un pericolo per tutti.

So che i lettori di questo Giornale, o almeno la maggior parte di loro, non amano Matteo Renzi, ma in questi frangenti vale la logica che «il nemico del mio nemico è mio amico». Quindi saremo amici di Renzi e lo incoraggiamo nel suo tentativo di ostacolare i vertici abusivi e provvisori del suo partito, a partire dal reggente Martina, il collezionista di poltrone Franceschini e lo sconfitto e disoccupato Fassino, ad accettare le lusinghe dei Cinquestelle. Penso che l'ex premier autoesiliato abbia i mezzi per impedire la resa della sinistra a Di Maio, ma non si sa mai, perché da un esercito in rotta quale è il Pd ci si può aspettare di tutto. E soprattutto perché, archiviati forse per sempre i sogni di gloria, anche poco è meglio di niente.

Aspettiamo quindi fiduciosi che Di Maio sbatta il muso per la seconda volta e confidiamo che a prescindere il buon Mattarella non prenda neppure in considerazione l'ipotesi di insediare un governo senza la forza politica - il centrodestra - che ha vinto le elezioni. Adesso, appena sarà conclusa questa sceneggiata, i casi sono due.

O si riparte dal centrodestra se Salvini, Berlusconi e la Meloni pensano di potere trovare in Parlamento una maggioranza, oppure tanto vale tornare a votare. E per una volta oggi, 25 aprile, abbiamo una liberazione da festeggiare. Quella dallo spettro di Luigi Di Maio premier di questo Paese.

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