Cronache

Autovelox, addio alle multe con lo speed scout: cosa cambia

Dopo le motivazioni chiaramente espresse dal giudice di Pace del tribunale di Teramo sulla base di indicazioni della Cassazione, ora sarà la Polstrada ad indagare

Autovelox, addio alle multe con lo speed scout: cosa cambia

Sono 27 i verbali contestati alla sola polizia locale di Notaresco (comune della provincia di Teramo) a causa di una serie di lacune rilevate dal giudice di Pace del tribunale di Teramo Maurizio Piscione, chiamato a pronunciarsi dopo i ricorsi presentati dagli automobilisti colpiti dalle ammende.

Si tratta per la precisione di contravvenzioni comminate per il superamento dei limiti di velocità imposti lungo la strada statale 150, rilevato attraverso un particolare strumento elettronico in dotazione alla polizia locale denominato "speed scout".

Mancavano in suddetti verbali tutta una serie di informazioni che il giudice ha ritenuto essere di fondamentale importanza in quanto necessari a fornire basilari informazioni a quanti si trovassero al volante nel momento in cui sono stati colti in fallo. Nessun riferimento tramite cartello stradale che preannunciasse una vicina postazione di rilevamento della velocità, nè tantomeno l'indicazione, nei dati riportati all'interno degli stessi verbali, della distanza tra gli eventuali segnali di preavviso e la reale collocazione degli strumenti elettronici di misurazione.

I legali di alcuni degli automobilisti colpiti dalle sanzioni comminate con lo speed scout hanno rilevato una serie di incongruenze e fatto quindi prontamente ricorso. Secondo quanto riportato dalla stampa locale, sarebbero circa 300 le contestazioni da parte dei residenti della provincia di Teramo colpiti da multe per il superamento dei limiti di velocità rilevati con l'apparecchio elettronico.

"Nel verbale di contestazione nulla si riferisce in ordine alla segnaletica installata ed al rispetto delle distanze tra il segnale e il luogo di accertamento", rileva il giudice di Pace nelle motivazioni espresse alla conclusione della sentenza, come riportato da "Il Centro". Sono questi gli elementi ad aver portato ai ricorsi, curati dal consigliere comunale di Notaresco ed avvocato Daniele Di Furia.

"Dalle riproduzioni fotografiche prodotte in atti dall’amministrazione", prosegue il giudice Maurizio Piscione, "si rivelano segnali stradali generici di controllo della velocità, comunque privi di certezza sia in riferimento al luogo dell’accertamento effettuato, sia in riferimento alla distanza dall’apparecchiatura di controllo", rileva ancora.

È la stessa Cassazione ad aver stabilito, ricorda il giudice di Pace, la necessità di dare una "idonea informazione dell’installazione e conseguente utilizzazione dei dispositivi di rilevamento elettronico della velocità. Le postazioni di controllo devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, i segnali preventivi devono essere installati con adeguato anticipo".

Quanto avvenuto a Notaresco ha aperto quindi un'inchiesta specifica, di cui sarà incaricata la Polstrada.

E ora si attendono valanghe di ricorsi da parte degli automobilisti.

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