La nuova vita dei trombati

Da Luigi Di Maio a Monica Cirinnà, il lungo elenco dei big politici rimasti senza poltrona nel prossimo schieramento parlamentare

La nuova vita dei trombati
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Cosa accade tra le stanze damascate dei palazzi della politica? Cosa si sussurrano i deputati tra un caffè e l'altro? A Roma non ci sono segreti, soprattutto a La Buvette. Un podcast settimanale per raccontare tutti i retroscena della politica. Gli accordi, i tradimenti e le giravolte dei leader fino ai più piccoli dei parlamentari pronti a tutto pur di non perdere il privilegio, la poltrona. Il potere. Ognuno gioca la propria partita, ma non tutti riescono a vincerla. A salvarsi saranno davvero in pochi, soprattutto dopo il taglio delle poltrone. Il gioco preferito? Fare fuori "l'altro". Il parlamento è il nuovo Squid Game.

La buvette di Montecitorio sta per riaprire ai nuovi parlamentari. I numeri sono dimezzati. 400 deputati alla Camera e 200 al Senato. Le elezioni per molti sono stati un bagno di sangue. Come per Luigi Di Maio che ora, dopo aver perso il seggio e portato il suo movimento allo 0,0, dovrà accontentarsi di qualche posticino da raccomandato (fuori dai radar) in qualche azienda. Il nuovo lavoro? Il lobbista dicono tra i palazzi. Di cosa si tratta? Beh, una sorta di navigator per le aziende. Ma non rimarrà a bocca asciutta, almeno fino a quando ci sarà il reddito di cittadinanza. “È amareggiato, deluso. Non si aspettava di fare questa fine” dicono i suoi amici e compagni di viaggio. A rimanere senza lavoro è tutto il suo entourage che cerca nuovi spazi. Magari in TV. “Chiedono ovunque, in Rai, a Mediaset... oh, devono cercare lavoro ora eh. La pacchia è finita. Poverini” ci dicono le nostre fonti.

Ma a rimanere senza lavoro è anche Monica Cirinnà la senatrice paladina dei diritti battuta alle urne da Fratelli d’Italia. Cosa farà adesso? C’è chi dice che vestirà i panni da contadina ma chi è più malizioso assicura: aprirà un canile. Glielo abbiamo chiesto... (ASCOLTA IL PODCAST) Nell’azienda agricola di famiglia anche il senatore dem Andrea Marcucci.

L’elenco dei trombati è lungo, lunghissimo. Lucia Azzolina sicuramente tornerà a scuola. Ma non dietro il banco bensì dietro la cattedra. Si, quella da preside. Lei, infatti, durante il suo breve mandato da ministro dell’istruzione è stata promossa. Chiaramente è solo un caso, no?!

C’è anche l’antifascista Emanuele Fiano tra gli esclusi dal Palazzo. Lui non mollerà la politica, si candiderà alle prossime elezioni in Lombardia. Lo stesso farà Luciano Nobili uno dei pochi di Italia Viva a rimanere senza poltrona.

Lui correrà nel Lazio. Magari come presidente. Con lui anche l’ex ministro Teresa Bellanova.

La verità vera è una sola come ci dice un deputato rieletto: “ci siamo tagliati le palle e ora ne paghiamo il prezzo. A partire da Di Maio”.

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