Ricci sul gommone, i No Ponte, le toghe antigoverno: ecco il podio dei peggiori

Il candidato (indagato) della sinistra alla Regione Marche e la campagna elettorale sul barchino green finanziato con soldi pubblici, chi gufa l'opera che collegherà la Sicilia e i magistrati che vogliono processare i ministri per aver pensato alla sicurezza del Paese. Ecco i peggiori della settimana

Ricci sul gommone, i No Ponte, le toghe antigoverno: ecco il podio dei peggiori
00:00 00:00

Al terzo posto del nostro Podio il candidato (indagato) presidente della regione Marche, Matteo Ricci. È proprio vero che la sinistra è all’ultima spiaggia e lui ne sa qualcosa che, a bordo di una barca con tanto di tender, sta girando tutta la costa marchigiana per racimolare qualche voto. Si, avete capito bene! Ricci sbarca sulla spiaggia armato di volantini (per i più grandi) e sacchetti di patatine per i bambini e si autopromuove. Peccato che a portarlo in giro per il mare sia una barca usata per ripulire l'acqua dalla plastica. A finanziarla, con ben 152 mila euro, la regione Marche (a guida centrodestra). A gestirla una società di Ancona che, nel 2024, ha ottenuto un finanziamento regionale grazie ad un bando pubblico. Magari Ricci ha pagato il trasporto, nulla di illegale, ma è una notizia che fa infuriare (giustamente) la destra. Immaginatevi se fosse successo al contrario. C’è poco da fare, a sinistra sono sempre gli stessi. A loro è tutto concesso.

Al secondo posto del nostro Podio, invece, va la sinistra dei “no”! Il ponte sullo stretto si farà, ma non ditelo agli ambientalisti e ai compagni che sono già sulle barricate. 37 mila posti di lavoro, oltre 10 miliardi di entrate fiscali, 23,1 miliardi il contributo al Pil nazionale. Mica male! Eppure, c’è chi si lamenta: per i verdi si tratta di “un'opera che rappresenta il più grande spreco di denaro pubblico mai visto” e di una “scelta folle”. Pensate, hanno avuto il coraggio di parlare anche i grillini. Loro, che hanno buttato miliardi per far restare la gente sul divano grazie al reddito di cittadinanza. E ora che si parla di investimenti e lavoro si lamentano. Per non parlare dei giornali di sinistra, che già gufano l’opera: “il ponte non regge” ha titolato il Fatto. Per alcuni il ponte crollerebbe per via della zona sismica, per altri morirebbero pesci e uccelli che, a dire degli ambientalisti, andrebbero a sbattere contro l’opera.

Al primo posto i giudici che vogliono processare i ministri Matteo Piantedosi, Carlo Nordio e il sottosegretario Alfredo Mantovano. La loro colpa? Aver pensato alla sicurezza del nostro Paese! Per i giudici il governo avrebbe dovuto arrestare il generale libico Almasri, non rimpatriarlo. Peccato, però, che prima di essere beccato in Italia Almasri abbia viaggiato indisturbato per mezza Europa. Per 12 giorni. Inghilterra, Belgio, Germania e, infine, Italia. Nessuno ha pensato bene di mettergli le manette ai polsi. Il bubbone è scoppiato solo quando è stato intercettato nel nostro Paese. Un caso? Sarà, ma la cosa grave è che i giudici hanno indagato i ministri perché (con il rimpatrio) volevano “evitare ritorsioni dalla Libia”.

Tutti indagati, tranne Giorgia Meloni. Chissà perché… Intanto la Corte d’appello di Roma avrebbe dovuto (e potuto) convalidare il fermo di Almasri, ma il Procuratore generale non lo ha fatto. E ora la colpa sarebbe del governo?

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica