Oltre l'immigrazione solo tanta propaganda

Se escludiamo i buoni risultati nella lotta all'immigrazione fatta da Salvini, l'alleanza gialloverde non ha combinato nulla di utile

Oltre l'immigrazione solo tanta propaganda

Il ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, ha annunciato ieri l'intenzione di abrogare la legge Mancino, quella che prende il nome dal ministro che nel 1993 introdusse le aggravanti razziali per ogni tipo di reato. Dopo pochi minuti Salvini ha fatto sapere: «Bella idea, ma non si può fare», seguito da Di Maio («la questione non è nel contratto di governo») e da un tombale Giuseppe Conte («non se ne parla neanche»).

L'annuncio ha comunque innescato dibattiti e polemiche che hanno monopolizzato la giornata, un po' come avvenne qualche settimana fa quando lo stesso Fontana fece sapere - anche in quell'occasione prontamente smentito dal suo governo - di voler abolire le unioni gay e rendere più difficile l'aborto. Al di là del merito delle questioni, sulle quali si può essere d'accordo o no, c'è da chiedersi perché un ministro della Repubblica annunci delle cose che sa di non poter fare. I casi sono due. O siamo in presenza di un mitomane assetato di visibilità mediatica (e non mi sembra così), oppure Fontana è un depistatore che con le sue sparate vuole solo distrarre l'opinione pubblica dai guai del suo governo. Pensiamoci. Di cosa avrebbero parlato i siti ieri e i giornali oggi? Magari delle lotte furiose nella maggioranza per spartirsi le poltrone in Rai (e non solo), forse dello spread che giorno dopo giorno inesorabilmente sale, oppure delle aziende terrorizzate dall'approvazione del decreto Dignità e di Foodora che dopo aver incontrato il ministro Di Maio ha annunciato che lascerà l'Italia. Meglio evitare simili scocciature e lanciare in pasto a noi fessi (parlo di noi giornalisti) il nuovo osso da azzannare (la legge Mancino per l'appunto), che più che una bomba è un fumogeno per coprire notizie scomode. Per esempio che ieri la Lega ha ceduto ai Cinquestelle e approvato la legge che toglie l'obbligo delle vaccinazioni.

Sono due mesi oggi che si è insediato questo governo.

Se escludiamo i buoni risultati nella lotta all'immigrazione fatta da Matteo Salvini - mi rendo conto che non è poca cosa - l'alleanza gialloverde non ha combinato assolutamente nulla di utile e ha fatto cose dannose, non previste - vedi il lavoro e i vaccini - nel programma elettorale della Lega, che su questi temi prometteva il contrario. Ci hanno stordito con questioni marginali - dall'aereo di Renzi ai tagli dei vecchi vitalizi - spacciate per decisive. Dobbiamo vaccinarci tutti, la propaganda è un virus molto pericoloso.

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