Omicidio Sarah Scazzi, l'avvocato della mamma: "Sarà confermato l'ergastolo"

È previsto in serata l'ultimo verdetto per l'omicidio della 15enne di Avetrana uccisa e gettata in un pozzo il 26 agosto del 2010

Omicidio Sarah Scazzi, l'avvocato della mamma: "Sarà confermato l'ergastolo"

La corte di cassazione sta per mettere la parola fine a uno degli omicidi che ha coinvolto maggiormente l'opinione pubblica italiana. Quello di Sarah Scazzi, la ragazzina di 15 anni uccisa il 26 agosto 2010 ad Avetrana, nel Tarantino, e gettata in un pozzo.

Cosima Serrano e Sabrina Misseri

Per l'omicidio di Sarah sono state condannate all'ergastolo per omicidio premeditato e aggravato in concorso, sia in primo grado sia in appello, la zia Cosima Serrano e la cugina Sabrina Misseri, oggi in carcere. Ad occulatare il cadevere della giovane sarebbe invece stato il marito e il padre delle condannate, Michele Misseri, a sua volta condannato a otto anni di reclusione per occultamento di cadavere e inquinamento delle prove e oggi a piedi libero. Lo zio di Sarah ha più volte cambiato versione su quanto successo quel pomeriggio di agosto e nei mesi successivi ma si è sempre proclamato colpevole dell'omicidio della nipote. È stato infatti Michele Misseri a far ritrovare il corpo della ragazzina in un pozzo.

Sei ricorsi

La cassazione dovrà esprimersi su sei ricorsi, per cui i tempi di decisione potrebbero allungarsi. Innanzitutto quello dei difensori di Sabrina, sulla base proprio dei proclami di colpevolezza del padre. Essa, sostengono i legali, "era assistita da puntuali riscontri. Misseri aveva rivelato il luogo dell'occultamento del cadavere, aveva condotto gli inquirenti al pozzo in contrada Mosca, aveva indicato il luogo ove si era fermato per denudare il cadavere e dove aveva bruciato i vestiti di Sarah". Ci sono poi anche quelli di Cosima Serrano e dello stesso Michele Misseri. Ma la Cassazione vaglierà anche i ricorsi di Carmine Misseri, fratello di Michele, condannato in secondo grado a 5 anni e 11 mesi per concorso in soppressione di cadavere, di Vito Russo junior, ex legale di Sabrina Misseri, e di Giuseppe Nigro, condannati entrambi a un anno e 4 mesi per favoreggiamento personale.

La mamma di Sarah

All'udienza per il verdetto finale sono presenti in aula il fratello di Sarah, Claudio Scazzi, e il padre Giacomo. Non c'è invece la mamma della vittima, Concetta Serrano Spagnolo, che è in contatto telefonico con gli avvocati che la rappresentano come parte civile al processo. "La sentenza d'appello saprà resistere anche in Cassazione e la famiglia potrà finalmente voltare pagina dopo questa dolorosissima vicenda", lo ha dichiarato l'avvocato di parte civile, Valter Biscotti, prima dell'inizio dell'udienza.

La richiesta del procuratore generale

"Sono convinto della ricostruzione colpevolista adottata nella sentenza d'appello", così il pg Fulvio Baldi durante la requisitoria in Cassazione per il processo sulla morte di Sarah Scazzi. Il giorno dell'omicidio, sottolinea il magistrato, Sabrina Misseri, cugina di Sarah, "è in uno stato di nervosa frustrazione perché addebita a Sarah la fine della relazione con Russo e la diffusione di notizie su di loro".

Cosima Serrano, madre di Sabrina e con lei accusata di omicidio, "prende le parti della figlia e finisce per immedesimarsi in lei: le due prima rimproverano Sarah, poi, quando la ragazzina vuole tornare a casa, la rincorrono e portano nel loro appartamento per 'darle la lezione che merità", uccidendola.

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