Onu: 3800 migranti morti nel Mediterraneo nel 2016

Il portavoce dell’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr), William Spindler, conferma che "nel 2016 è stata già superata la soglia record di 3800 morti e dispersi nel Mediterraneo"

Onu: 3800 migranti morti nel Mediterraneo nel 2016

I dati sono drammatici. Nel 2016 i morti nel Mediterraneo sono già 3.800. Una cifra record. E l'anno non è ancora finito. Il portavoce dell’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr), William Spindler, conferma che "nel 2016 è stata già superata la soglia record di 3800 morti e dispersi nel Mediterraneo".

L’anno scorso a perdere la vita furono 3.771. Il triste record del 2016 viene raggiunto nonostante una significativa diminuzione dei tentativi di attraversare il Mediterraneo: nel 2015 ci provarono circa un milione di persone, quest’anno meno di 330mila. Il numero dei tentativi è diminuito, in seguito all’accordo di marzo scorso tra Unione europea e Turchia.

La tratta più pericolosa per i migranti resta quella tra il Nord Africa (in particolare la Libia) e l'Italia: un morto ogni 47 arrivi. Tra Turchia e Grecia, come riferisce l’Unhcr, si registra invece un morto ogni 88 arrivi. Ma perché aumenta la mortalità, nonostante la diminuzione dei tentativi di attraversamento del Mediterraneo? Il motivo principale è la "pessima qualità dei barconi usati dai trafficanti di uomini" e il numero maggiore di migranti stivati in ogni barcone per aumentare i profitti".

Intanto sono stati diffusi i dati Frontex, l'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, nata dalle ceneri di "Frontex" di cui ha mantenuto per comodità il nome.

I dati si riferiscono alle attività nel Canale di Sicilia, nelle zone di ricerca e salvataggio di Italia e Malta. L'operazione Triton, lanciata nel novembre 2014, da gennaio ad oggi ha salvato 42.421 persone. Oltre che in Italia l'agenzia è attiva anche in Grecia, Bulgaria, Spagna e Balcani occidentali.

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