Operaio morto all'Ilva. Fa discutere l'iniziativa di solidarietà della famiglia

Un cugino devolve parte dell'incasso della sua pizzeria lanciando una campagna social, ma qualcuno polemizza e lui si difende

Operaio morto all'Ilva. Fa discutere l'iniziativa di solidarietà della famiglia

"In onore al mio carissimo cugino deceduto al Ilva (sic) Angelo Fuggiano chi verrà a spendere presso il nostro ristorante pizzeria il 20 per cento del conto verrà donato alla carissima famiglia Fuggiano alla moglie e soprattutto ai dolcissimi e piccolissimi figli che non vedranno mai più il loro amato padre... condividete e aiutiamo questa famiglia."
È questo il post di un parente dell'operaio morto nello stabilimento siderurgico di Taranto giovedì scorso, titolare di un ristorante - pizzeria nella provincia del capoluogo pugliese.
L'iniziativa, lanciata sul social network Facebook, ha avuto effetti contrastanti, facendo discutere.
Angelo Fuggiano, è morto a soli 28 anni, è l'ultimo dei lavoratori di una lunga "black list" di vittime di incidenti sul lavoro all'Ilva di Taranto. Pensate che non è quantificabile il numero esatto di morti bianche nello stabilimento siderurgico dalla sua costruzione.

La morte di Fuggiano ha commosso tutti. Soprattutto per la giovane età di Angelo e per il fatto che abbia lasciato soli la compagna, casalinga, e due figli piccoli. Subito è partita la rete di solidarietà per una raccolta fondi destinata a sostenere Celeste (è questo il nome della compagna rimasta vedova) e i suoi due bimbi ancora troppo piccoli per capire l'entità della tragedia che ha colpito il loro giovane padre. Primo fra tutti il cugino ristoratore che dopo essere stato fortemente sostenuto da tutti ha anche risposto, come dicevamo, a qualche sortita polemica sull'iniziativa intrapresa devolvendo parte dell'incasso della sua pizzeria.

Su Facebook, infatti ha poi aggiunto a corredo delle parole usate per lanciare il messaggio solidale: " Alla gente ignorante e maligna prima di leggere sappiate che è stato fatto tutto in forma di bene con consenso dei parenti non è per nulla a scopo di pubblicità del azienda (sic). Si tratta di mio cugino no di un estraneo. È un semplice avviso che noi stiamo raccogliendo e donando dei soldi a questa famiglia fatto con consenso della stessa e di certo non dobbiamo chiederlo a nessun altro... ma tanto si sa quando fai del bene c’è sempre qualcuno che deve vederti con un occhio diverso e malignare.. la gente ha sempre da dire come la fai fai.. comunque io vado avanti con questa iniziativa".



Il ristoratore ha avuto quasi seicento like e quasi duemila condivisioni. Un successo social, seppur amaro vista la tragica scomparsa di Angelo e le polemiche. Ora si spera possa tradursi in effettiva solidarietà per Celeste e i due bambini bisognosi di aiuto e umana vicinanza.

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