Cronache

Operazione "Strade salate": Anas truffata per 500mila euro

Sono finiti nei guai dieci soggetti accusati di concorso in truffa aggravata, falso ideologico in atto pubblico e corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio

Operazione "Strade salate": Anas truffata per 500mila euro

Condotta dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trieste, sotto le costanti direttive del sostituto assegnatario Cristina Bacer e con il coordinamento del Procuratore triestino Carlo Mastelloni, l'operazione "strade salate" ha fatto emergere un diffuso sistema di frode e di illeciti nell'esecuzione di appalti per servizi di manutenzione strade, pronto intervento, sgombero neve e spargimento sale. A subirne le conseguenze la stazione appaltante A.N.A.S. S.p.A., risultata truffata per oltre 500mila euro. Il disegno criminoso è stato realizzato grazie alla collusione tra il direttore operativo della partecipata pubblica (responsabile esecutivo delle gare) e l'amministratore di una S.r.l. triestina appaltatrice di cui, peraltro, il primo è stato già dipendente in passato. Le indagini hanno rivelato come sia stata sistematicamente gonfiata la rendicontazione di lavori e interventi da quest'ultima effettuati. La rendicontazione, infatti, era fondata su una doppia contabilità abilmente occultata, ma poi rintracciata e decodificata dagli investigatori. Al fine di non farsi sfuggire tutto l'importo fissato dal Bando di gara, la società di Trieste ha consuntivato ad A.N.A.S. le attività manutentive sulle strade regionali in numero ben maggiore di quelle realmente eseguite. La stessa, inoltre, ha inserito (in tutto o in parte) dati fittizi sugli impieghi di mezzi strumentali e di personale.

Dai riscontri incrociati è emerso che taluni operai si trovavano in posti diversi e non di certo sul posto di lavoro. Ad esempio, alcuni erano in ferie in Croazia, altri ad una festa di matrimonio in Sicilia. Quelli di un'altra società indagata del bellunese, aggiudicataria di un appalto per pronto intervento, benché presenti in cantiere secondo i rapportini giornalieri, hanno invece univocamente dichiarato di non aver mai lavorato sulle strade friulane. L'ammontare complessivo dei reali costi sostenuti alla luce degli accertamenti è risultato sempre inferiore all'importo di aggiudicazione della gara. A fronte degli indebiti guadagni conseguiti, l'amministratore della S.r.l. in questione ha pagato "mazzette" al direttore operativo e ad un altro dirigente dell'Ente per aver "chiuso gli occhi" dinanzi agli illeciti perpetrati. Lo scambio di favori si è concretizzato nella ristrutturazione di un appartamento, nella fornitura e posa in opera di finestre e nell'installazione di un impianto di riscaldamento per un controvalore complessivo di 65mila euro. L'operazione "strade salate" ha portato alla denuncia a vario titolo di dieci soggetti: gli amministratori della S.r.l. e di altre due imprese sub appaltatrici, nonché i due funzionari pubblici di A.N.A.S. Varie le accuse.

Concorso in truffa aggravata, falso ideologico in atto pubblico e corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio.

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