E adesso nel mirino del Fisco sono finiti gli stessi spioni del Fisco. L'Agenzia delle Entrate ha diramato una circolare interna con cui è stata avviato un controllo interno sui dipendenti che potrebbero accedere ad alcuni dati sensibili dei contribuenti senza autorizzazione. Di fatto sono gli accessi alle banche dati fiscali ad entrare nel mirino dell'Agenzia. Un probema quello degli accessi non autorizzati che da tempo Rossella Orlandi, presidente dell'Agenzia delle Entrate sta cercando di monitorare e di risolvere. Come ricorda Italia Oggi, già ad agosto scorso, l'Agenzia aveva sottolineato come bisognasse porre attenzione alle procedure di accesso alle banche dati che avvengano furoi dall'orario di lavoro: "L’attività di monitoraggio e controllo finora effettuata ha fatto emergere abusi dagli utilizzatori della banca dati che evidenziano una insufficiente consapevolezza sulla delicatezza delle informazioni in essa contenute e sulla necessità di adottare comportamenti rispettosi della normativa e delle direttive", spiegava la nota dell'Agenzia. Sempre l'Agenzia ha sottolineato che accessi fuori dall'orario di lavoro sono un segnale per far scattare la procedura di verifica interna. E sempre come riporta Italia Oggi, i controlli interni hanno messo sul piede di guerra i dipendenti e i sindacati: "Ricordiamo ancora le lettere dei direttori dell’Agenzia delle entrate Attilio Befera e di Rossella Orlandi ai lavoratori dell’Agenzia sulla necessità di evitare approcci burocratici nei controlli agli evasori e concentrarsi sulle violazioni reali", sottolinea Vincenzo Patricelli, segretario nazionale del sindacato Flp, "il contrario di ciò che ora sta accadendo negli uffi ci con i controlli audit.
Sia chiaro: noi vogliamo essere controllati e vogliamo che i dipendenti infedeli siano cacciati senza appello ma ciò che si sta facendo è sparare nel mucchio con una presunzione di colpevolezza assoluta che non ha alcun riscontro nella realtà". Ma il caso non è destinato a chiudersi in tempi brevi. Di fatto con la nuova manovra l'accesso alle banche dati verrà anche consentito ai dipendenti di Equitalia e poi dell'Agenzia Riscossione.
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