Organizza la festa di laurea, ma era indietro con gli esami: 23enne si toglie la vita

Il giovane aveva raccontato ai genitori di aver concluso gli studi e di essere pronto a laurearsi. Alla fine non ha retto e si è ucciso, lanciandosi da un ponte

Organizza la festa di laurea, ma era indietro con gli esami: 23enne si toglie la vita

Organizza la festa per una laurea che non c'è. Alla fine, prigioniero delle proprie bugie, decide di farla finita. Questa la tragica storia di un ragazzo di soli 23 anni e della sua famiglia, convinta di partecipare a un momento importate nella vita del giovane. Purtroppo i genitori dello studente hanno dovuto seppellire il corpo del figlio, piuttosto che festeggiare l'evento per il quale si erano preparati. Un dramma mostruoso.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti che si sono occupati del caso, il 23enne, originario di Pescara, studiava da anni nell'ateneo di Bologna, e avrebbe dovuto conseguire la laurea in Giurisprudenza. Questo, almeno, quanto aveva raccontato ai familiari.

In realtà il 23enne era parecchio indietro con gli esami da dare. Il libretto universitario, purtroppo, non mente. Una laurea, a quelle condizioni, era impossibile, e anche il giovane lo sapeva.

Ai genitori, però, raccontava ben altro. E alla fine il continuo susseguirsi di bugie lo aveva portato addirittura ad annunciare la laurea, prevista per i primi di ottobre. La menzogna era ormai tale che il 23enne aveva addirittura cominciato a organizzare la festa per il suo successo accademico. Un peso troppo grande sulle sue spalle. L'insoddisfazione, il rammarico, l'imbarazzo e il dispiacere nei confronti della famiglia sono stati infine troppo grandi.

Il giovane ha così deciso di farla finita, buttandosi da un ponte. Il suo corpo è stato rinvenuto due giorni fa nel fiume Reno, sotto al Pontelungo, intorno alle 7 del mattino. Proprio quel giorno il ragazzo avrebbe dovuto, secondo i suoi racconti ai genitori, discutere la tesi. E i familiari dovevano raggiungerlo a Bologna.

A trovare il cadavere sono stati gli operai di un cantiere, che hanno immediatamente contattato le autorità. Sul posto gli uomini della polizia scientifica, i vigili del fuoco e il personale del 118, che nulla ha potuto fare il 23enne. Nel tratto di fiume in cui è stato rinvenuto il corpo del giovane c'era anche un materasso abbandonato, con un lenzuolo sporco di sangue, ecco perché gli inquirenti si sono mantenuti inizialmente aperti a qualsiasi scenario. Poi, però, è emersa la verità.

Gli amici e i compagni di università del 23enne hanno infatti raccontato

che il ragazzo stava organizzando la festa di laurea dopo la conclusione degli studi in Giurisprudenza. Un evento, come scopriranno poi gli investigatori, mai avvenuto. Da qui il consolidamento dell'ipotesi del suicidio.

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