Napoli - L'Internazionale della mazzetta attraversava meridiani e paralleli per arraffare appalti e aprire cantieri. E il «facilitatore» era sempre lui, Francesco Simone. Il Grande Elemosiniere della Cpl Concordia arrestato dai pm di Napoli, nell'ambito dell'inchiesta sulla presunta tangentopoli ischitana, e oggi loquace dispensatore di segreti aziendali.
Le carte giudiziarie sono una mappa mondiale degli affari della multinazionale: l'ex manager della coop rossa è in contatto con imprenditori e faccendieri che acquistano e importano oro dalle miniere del Ghana e brigano per vendere 50 milioni di barili di petrolio dall'Iraq. Il suo campo d'azione è il nord Africa e Tunisi in particolare, dove ha impiantato la società-cartiera che fabbrica le false fatture per le provviste in nero della Cpl. In Libia, si interessa a una ditta che si occupa di manutenzione aerea («però questa è una società privata e non c'è trippa per gatti», si rammarica) e a un'altra azienda di impiantistica.
L'ex direttore delle relazioni istituzionali della Concordia ha un occhio sull'Algeria e sulla Nigeria, e negli alberghi di Roma incontra potenziali investitori e soci per lucrose attività all'estero. Secondo i carabinieri del Capitano Ultimo, che ne annotano i movimenti e le telefonate nelle informative, Simone si attiva pure per la cessione di alcuni rami d'azienda della Putignano (appartenente all'ex gruppo Intini, considerato vicino a Massimo D'Alema). Ne parla con tale Nicola De Vecchi. Al quale riferisce «che bisogna fare un discorso a tutto tondo perché ha accennato della cosa in Romania, Albania, Bulgaria dove la Putignano è presente».
Con Tirana, poi, il rapporto è fortissimo in virtù dell'amicizia con l'ambasciatore Neritan Ceka. Una sera lo invita a cena per discutere di «investimenti nel territorio albanese» e, tra una portata e l'altra, prova a orientare sul sindaco Pd di Ischia Giosi Ferrandino, candidato alle Europee, le preferenze degli albanesi con cittadinanza italiana. Lo chiama e gli presenta il diplomatico non prima di averne solleticato la fantasia: «Diecimila voti escono comunque, aspé te lo passo un attimo l'ambasciatore, così lo inviti tu a Ischia, poi noi ci sentiamo».
E se la Concordia sembra preferire i Paesi dell'ex Cortina di Ferro per concludere i business, Simone non ha problemi a guardare anche oltre l'Atlantico per suggerire a un amico - Fabrizio - un investimento nella Grande Mela.
«Simone dice che vorrebbe incontrarlo - sintetizzano nei brogliacci gli inquirenti - in quanto è stato a New York dove avrebbe un contatto importante per aprire lì una branca della scuola» di proprietà dell'interlocutore.
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