Fumata bianca

Il Papa prepara il Giubileo: ecco cosa si muove nella Chiesa

Il rilancio della Chiesa cattolica (ma anche della "speranza" dell'umanità) può passare dal Giubileo del 2025. Ecco quale sarà l'impostazione di papa Francesco

Il Papa prepara il Giubileo: ecco cosa si muove nella Chiesa

Papa Francesco, ora che la situazione epidemiologica sembra volgere verso un miglioramento, ha voluto alimentare "la speranza" dell'umanità, ricordando l'appuntamento focale del 2025: il Giubileo. Un momento e che rappresenterà un'occasione di rilancio tanto per la Chiesa cattolica, che è stata costretta, almeno in questi due anni, a limitare la sua azione, quanto per Roma.

Un evento che, considerata la pandemia e la sofferenza e le difficoltà provocate da questo imprevisto storico, serve, secondo l'interpretazione del pontefice argentino, anche a coadiuvare la "ricomposizione del clima", che è ritenuto pieno di fratture sociali e geopolitiche.

L'impostazione che il Santo Padre vuole dare al Giubileo è emersa grazie ad una lettera inviata a monsignor Rino Fisichella. Per Francesco, sanare certe conseguenze dell'evento pandemico non sembra essere più rinviabile ed il Giubileo "potrà favorire molto la ricomposizione di un clima di speranza e di fiducia come segno di una rinnovata rinascita di cui tutti sentiamo l'urgenza". Dopo aver ricordato quanto stravolgente sia stata l'epidemia che ha sconvolto l'intero pianeta, Jorge Mario Bergoglio ha posto un accento sul motto selezionato: "Pellegrini di speranza".

Come fatto per l'intera durata di questo pontificato, che è ormai entrato nel suo nono anno, il Santo Padre ha voluto ricordare come, per una vera ricomposizione sociale, occorra evitare di distrarsi dalle situazioni vissute dalle "periferie economico-esistenziali", dunque da chi abita nelle zone di mondo meno fortunate e da chi è sostanzialmente escluso dal sistema sociale: "Tutto ciò - ha proseguito il Papa nella missiva inoltrata a Fisichella, riferendosi sempre al rilancio della speranza - però sarà possibile se saremo capaci di recuperare il senso di fraternità universale, se non chiuderemo gli occhi davanti al dramma della povertà dilagante che impedisce a milioni di uomini, donne, giovani e bambini di vivere in maniera degna di esseri umani".

Una sottolineatura, come sempre, è stata posto sulla questione migratoria. "Penso specialmente ai tanti profughi costretti ad abbandonare le loro terre. Le voci dei poveri siano ascoltate", ha annotato il Santo Padre. La chiosa è stata "ambientalista" nella misura in cui ha ricordato l'essenziale necessità di tenere presente quanto sia prezioso quanto creato da Dio: "Sentendoci tutti pellegrini sulla terra in cui il Signore ci ha posto perché la coltiviamo e la custodiamo, non trascuriamo, lungo il cammino, di contemplare la bellezza del creato e di prenderci cura della nostra casa comune", ha chiosato.

Bergoglio ha anche voluto notare, con una certa soddisfazione, quanta attenzione esprimano i giovani nei confronti delle tematiche ambientali.

Solidarietà, impegno verso gli "ultimi" e tutela dell'ambiente sembrano i tre paradigmi attraverso cui dovrebbero dunque essere poste le basi per l'Anno Santo ed il Giubileo (il secondo per Francesco).

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