Cronache

Parcheggiatori abusivi vengono assolti dal giudice: "È solo accattonaggio"

Un business illegale che prolifera in tutta Italia. E una denuncia non basta per ostacolare il racket

Parcheggiatori abusivi vengono assolti dal giudice: "È solo accattonaggio"

È capitato a tutti – e continua a capitare – di parcheggiare la macchina e, una volta chiusa la portiera, trovarsi di fronte un parcheggiatore abusivo che, pettorina o non pettorina indosso, ti chiede una moneta per "guardarti" l’auto appena posteggiata.

Più che un do ut des, un ricatto. Visto che spesso e volentieri capita di cedere per timore di dire no e trovarsi poi una portiera rigata, uno specchietto rotto o una gomma bucata.

Nei giorni scorsi avevamo parlato del caso da record di Napoli, dove "lavorano" oltre 3mila parcheggiatori abusivi capaci di dare vita a un losco giro di affari annuo pari a (almeno) 24 milioni di euro. Il Mattino parla di una vera e propria schiera di irregolari padroni del 40% delle strade partenopee. Il tutto, assai probabilmente, di comune accordo con la camorra. Inutili tutti i tentativi delle varie amministrazioni che si sono succedute sotto il Vesuvio: i vigili urbani hanno staccato multe per milioni e milioni di euro, ovviamente mai pagate dai diretti interessati.

Il caso di Ravenna

Ma vittima del malaffare non è solo Napoli, anzi. Tutta Italia ne è vittima. Come, per esempio, Ravenna. Dove, come scrive Libero, cinque guardiamacchine abusivi – di nazionalità nigeriana – sono stati protagonisti di un curioso ma non isolato caso giudiziario.

Gli extracomunitari pizzicati dalla polizia mentre chiedevano soldi sono stati denunciati e sono finiti a processo, ma il giudice chiamato a esprimersi ha cancellato ogni ipotesi di reato. Il motivo? Si tratta di semplice accattonaggio e non di estorsione, visto che non hanno peraltro infastidito il guidatore in cerca di parcheggio, costringendolo a pagare. Insomma, il fatto non costituisce reato: liberi tutti.

Nella motivazione della sentenza, infatti, si legge: "I comportamenti ripetitivi, insistenti, indiscreti e impertinenti volti a mendicare potrebbero, in astratto, costituire la contravvenzione di molestia.

In caso contrario deve ritenersi che la condotta rientri nella vecchia fattispecie abrogata di cui l' articolo 670".

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