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Perugia, fermato tunisino con metadone, era stato espulso ad agosto

L’africano si aggirava con fare sospetto nei pressi della stazione Fontivegge, perciò gli agenti di polizia hanno deciso di controllarlo. L’uomo non aveva documenti, ma ha tentato di salvarsi esibendo un certificato Usl intestato ad un altro connazionale: portato in questura, è emersa la verità

Perugia, fermato tunisino con metadone, era stato espulso ad agosto

Un africano si aggirava con fare sospetto per il parco situato nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Fontivegge (Perugia) e per tale ragione gli agenti di una volante di pattuglia hanno deciso di effettuare un controllo nei suoi confronti.

Il fatto è avvenuto qualche giorno fa, ma la notizia ha iniziato a circolare solo da ieri.

Lo straniero è stato raggiunto dai poliziotti, che gli hanno chiesto di esibire un documento di identificazione. Questi, come risposta, ha mostrato un certificato medico rilasciato dalla Usl di Perugia. Il documento conteneva l’autorizzazione a ritirare alcune dosi di metadone ed era intestato ad un tunisino di 45 anni.

Convinto che l’attestazione fosse sufficiente a provare la propria identità, l’uomo ha affermato più di una volta di essere lui il 45enne nordafricano ed ha provato ad allontanarsi. Per nulla convinti, gli agenti lo hanno invece trattenuto, sottoponendolo a perquisizione. Nella tasca dei pantaloni, l’africano aveva in effetti una boccetta di metadone rilasciata dal Sert. Questa riportava tuttavia il nome di un’altra persona rispetto a quella indicata nel sopra citato certificato: un tunisino di 48 anni. A questo punto, tutto è venuto a galla. L’africano non ha trovato più nulla a cui aggrapparsi ed è infine crollato, ammettendo che il certificato medico apparteneva ad un suo conoscente, il tunisino 45enne. Lui, un connazionale, di anni ne aveva invece 48.

Naturalmente i poliziotti lo hanno portato in questura, così da effettuare ulteriori verifiche.

È emerso che il tunisino era destinatario di un ordine d’espulsione emesso ad agosto, ma si trovava ancora bellamente in Italia.

Il 48enne, in ogni caso, se l’è cavata con poco. È stato infatti denunciato a piede libero per i reati di falsa attestazione sulla propria identità ed inottemperanza dell’ordine di espulsione ricevuto.

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