Come proteggere i minori dalle minacce del web è una delle sfide più impegnative da combattere nell’era multimediale nella quale siamo immersi. Abusi, soprusi, reati e violazioni dei diritti dei bambini rappresentano una piaga difficile da estirpare e che, anzi, durante la pandemia, appare acuita dalla progressiva digitalizzazione delle nostre vite.
Emergenza pedopornografia on-line
La diffusione di materiale pedopornografico on-line, secondo il Rapporto Meter 2021 elaborato dall’Associazione di don Fortunato Di Noto, colpisce tutti i continenti, senza più confini. I server che ospitano foto, video, chat, cartelle compresse, comunità virtuali di chi stupra, abusa e vende, si trovano in prevalenza in America ed Europa: i continenti più ricchi sono i padroni del web, fornitori di servizi che i cyberpedofili utilizzano per i propri traffici criminali.
I pedofili riescono a muoversi con velocità e in anonimato, anche perché le normative sulla privacy impediscono spesso controlli invasivi da parte delle forze di polizia. Nel 2021, il numero dei link a siti pedopornografici è salito da 14.521 a 14.679. La maggior parte delle vittime ha tra gli 8 e i 12 anni ma da qualche anno Meter ha individuato un nuovo fenomeno, quello della cosiddetta infantofilia, ossia l’abuso e lo stupro di bambini tra 0 e 2 anni. Spesso protagonisti dell’abuso sono coloro i quali dovrebbero accudire i bambini e spesso sono i familiari più prossimi, anche i genitori.
Occorre prevenire, ma anche denunciare
Supportare con delicatezza bambini e adolescenti nella gestione della propria identità on-line è fondamentale per prevenire questi fenomeni. Gli adulti devono cercare di essere presenti senza risultare invadenti. I ragazzi dovrebbero essere supportati nel riconoscimento e nella gestione delle proprie emozioni, nello sviluppo di autonomia, responsabilità e senso etico. Devono imparare ad esercitare il proprio pensiero critico anche quando sono in Rete. E devono sapere che, se si ritrovano in una situazione più grande di loro, possono chiedere aiuto e possono chiederlo e riceverlo anche se si sono messi nei guai. Ma accanto agli interventi educativi e preventivi vanno coltivati quelli repressivi. Quando si rinviene materiale pedopornografico on-line, occorre subito segnalare la cosa alle forze dell’ordine, affinchè possano individuare e punire i responsabili e proteggere i minori coinvolti.
In arrivo leggi più severe. Rischio “Grande Fratello”?
Nell’ambito degli abusi ai minori, il web sembra spesso una giungla senza regole. Ma salvare i minori dallo sfruttamento sessuale e da altri abusi è in cima alle preoccupazioni del legislatore europeo, che dovrebbe dare a breve il via libera definitivo al nuovo Regolamento “Chatcontrol”, già approvato nel luglio scorso dal Parlamento di Strasburgo, che prevede una sorveglianza di massa delle comunicazioni digitali, proprio per combattere l’adescamento di minori in Rete e la diffusione della pedopornografia. Quando arriverà la ratifica finale da parte del Consiglio dell’Unione europea, il Regolamento produrrà in pieno i suoi effetti e si affievolirà notevolmente la tutela della nostra privacy nelle chat di messaggistica, alle quali i gestori dei servizi di comunicazione digitale potranno accedere senza ostacoli. Ma non sarà un “Grande Fratello” legalizzato.
Ci saranno filtri intelligenti che cercheranno corrispondenza tra i contenuti dei nostri messaggi e alcuni database riconducibili alla pedopornografia. Nessuno leggerà le nostre conversazioni private, ma tecnologie sofisticate saranno in grado di riconoscere i contenuti rischiosi e di identificare i responsabili.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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