Picchiano un 64enne: arrestati due poliziotti

A Milano un 64enne pestato selvaggiamente da due poliziotti 24enni alle 3 di notte. Le menzogne dei giovani smentite dalle immagini registrate da una telecamera

Picchiano un 64enne: arrestati due poliziotti

Due poliziotti, entrambi 24enni di origini siciliane, sono stati arrestati a Milano per aver pestato un 64enne mentre erano liberi dal servizio il 20 maggio scorso. Le accuse nei confronti degli agenti sono lesioni gravissime, falso ideologico (perché hanno dichiarato il falso dicendo che l'anziano era caduto a seguito di una spinta), calunnia (per aver detto di essere stati aggrediti dall’uomo). I due sono stati incastrati dalle immagini delle telecamere nel luogo dove è avvenuto il pestaggio.

Come si legge nell’ordinanza firmata dal Gip Alessandra Clemente, che ha accolto la richiesta di custodia cautelare del secondo dipartimento della procura di Milano, i due poliziotti hanno provocato alla vittima un "fracasso di faccia". Secondo le indagini coordinate dal pm di Milano Tiziana Siciliano e dall’aggiunto Alfredo Robledo, i due arrestati, Federico Spallino e Davide Sunseri, avrebbero aggredito con un terribile pestato Luigi Vittorino Morneghini verso le tre di notte del 21 maggio scorso.

Agli atti c’è anche un video di telecamere di sicurezza che riprende la scena e che, da quanto si è saputo, mostrerebbe i due che dopo aver prima parlato con l’uomo incontrato per strada, lo avrebbero picchiato con pugni e calci in faccia prima in mezzo alla strada, in zona Darsena, e poi trascinato poco distante. Probabilmente i due avrebbero compiuto l’aggressione, quando l’uomo, forse ubriaco, dall’altro lato della strada si era tolto la camicia e aveva urlato qualcosa verso di loro.

I due poliziotti sono finiti in carcere con le accuse di concorso in lesioni "con l’aggravante di aver cagionato la deformazione permanente del viso, nonchè dell’aver agito con l’abuso delle funzioni di agenti della polizia di Stato e per motivi abietti e futuli".

I due sono anche accusati di falso e di calunnia perché avrebbero incolpato l’uomo del delitto di "resistenza a pubblico ufficiale, pur nella consapevolezza della sua innocenza" stilando una denuncia a suo carico.

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