Cronache

Migranti parte lesa nell'inchiesta du Salvini. Ma la polizia non li trova per notificare l'atto

Una decina quelli rintracciati dagli agenti del locale commissariato, ma a quanto pare i migranti della Diciotti sarebbero più interessati a lasciare il nostro Paese, piuttosto che costituirsi parte civile, un domani, di fronte a un eventuale rinvio a giudizio di Salvini

Migranti parte lesa nell'inchiesta du Salvini. Ma la polizia non li trova per notificare l'atto

La polizia di Ventimiglia è a caccia dei migranti della nave Diciotti, giunti nei giorni scorsi in pullman, dalla stazione di Roma Tiburtina, per consegnare loro un atto della Procura di Palermo, che li informa di essere “parte offesa” nel procedimento giudiziario a carico del ministro dell’Interno Matteo Salvini, indagato per sequestro di persona. Quarantadue i migranti che si troverebbero nella città di confine, dove sono stati accompagnati dagli attivisti dell’associazione umanitaria “Baobab”.

Il condizionale, però, è d’obbligo, perché molti di loro potrebbero già essere espatriati clandestinamente in Francia. Una decina quelli rintracciati dagli agenti del locale commissariato, ma a quanto pare i migranti della "Diciotti" sarebbero più interessati a lasciare il nostro Paese, piuttosto che costituirsi parte civile, un domani, di fronte a un eventuale rinvio a giudizio di Salvini. A dire il vero, molti dei migranti non sarebbero neppure al corrente dell’inchiesta giudiziaria o per lo meno ne ignorerebbero i contorni. Una volta rintracciati, agli interessati viene rilasciato l’atto della Procura, dal contenuto di poche righe.

"Siamo alle comiche.

Su ordine della Procura di Palermo la Polizia di Ventimiglia sta cercando decine di clandestini scomparsi perché possano denunciare per sequestro di persona il Ministro dell'Interno", ha detto ironico Matteo Salvini commentando la notizia.

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