Le donne polacche che decideranno di partorie bambini gravemente malati o con handicap riceveranno dallo stato un bonus di 4000 zl (930 euro), l'accesso prioritario alle cure sanitarie, ai farmaci meno costosi, a sedute di consulenza e di riabilitazione.
Lo ha deciso oggi il parlamento di Varsavia con la maggioranza assoluta del partito populista Diritto e giustizia (Pis). La legge, chiamata Pro life, è un'iniziativa della premier Beata Szydlo e si presenta come un'alternativa alla limitazione del diritto all'aborto in Polonia. Questo tema è molto discusso nel Paese: solo il mese scorso, migliaia di donne si sono riversate nelle strade della città dopo che il Parlamento ha respinto un'iniziativa popolare che proponeva il divieto pressoché totale dell'aborto e il carcere per chi lo pratica.
La norma del bonus è stata proposta dal Pis per venire incontro agli ambienti antiabortisti sostenuti dalla Chiesa dopo la pressione dell'ondata di proteste delle donne in nero. "Si tratta di primo soccorso alle famiglie in difficoltà" - ha detto soddisfatta dopo il voto Elzbieta Witek del Pis. La legge sull'aborto, in vigore in Polonia, risale al 1993 ed è una delle più restrittive d'Europa. La norma, infatti, permette di abortire solo in caso di stupro, quando il bambino è una minaccia per la vita della madre e nel caso di una malformazione del feto.
Così, dopo una lunga serie
di proteste, il Parlamento polacco si è deciso a smorzare i toni e ha approvato questa legge pro-nascite. Il governo, in questo modo, spera di riuscire a ridimensionare il fenomeno degli aborti nel Paese.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.