Cronache

Il furbetto col Porsche che si intasca il reddito grillino

La guardia di finanza di Brescia ha denunciato 117 percettori del reddito che non ne avevano diritto. Tra questi, uno straniero che di recente ha immatricolato una Porsche

Il furbetto col Porsche che si intasca il reddito grillino

Giorno nuovo, furbetti dell reddito di cittadinanza nuovi. I finanzieri del comando provinciale di Brescia, dopo una lunga serie di indagini coadiuvate dall'Inps, hanno individuato e denunciato 117 residenti in provincia che ricevevano il reddito senza averne diritto.

Le cifre indebitamente ottenute sono quantificabili in diverse centinaia di migliaia di euro. Oltre a denunciare i responsabili all'autorità giudiziaria, le Fiamme Gialle hanno segnalato i risultati investigativi alla direzione provinciale dell'Istituto di previdenza, per poter procedere all'immediata revoca dell'erogazione del reddito e alle operazioni di recupero delle somme incassate. Tra i denunciati dai finanzieri ci sono vari casi di percettori che non ne avrebbero avuto diritto in quanto sottoposti a detenzione o a misure cautelari personali, altri sono condannati in via definitiva per gravi reati. Un denunciato è una persona di origini straniere che, oltre ad essere sottoposto agli arresti domiciliari, risulta proprietario di tre automobili di lusso, tra cui una Porsche immatricolata di recente.

Ieri, 7 ottobre, la guardia di finanza di Treviso aveva accertato che 116 persone ricevevano indebitamente il reddito di cittadinanza, per somme di oltre 700.000 euri. Tra i "furbetti" c'è anche chi ha acquistato un Maserati Levante, prezzo base di listino 81.000 euro, e chi - pur dichiarandosi disoccupato - ha vinto oltre 1,6 milioni di euro al gioco online ma non l'ha comunicato all'Inps. 45 persone non avevano diritto al bonus mensile perché stranieri senza residenza. Per percepire il reddito, il richiedente deve essere residente in Italia da almeno dieci anni e continuativamente negli ultimi due. Nel gruppo, anche tre italiani iscritti all'Anagrafe degli italiani residenti all'estero (Aire) che avevano tuttavia dichiarato di risiedere ancora nella Penisola, fra cui un coneglianese emigrato in Venezuela nel 2011.

I denunciati rischiano condanne fino a 6 anni e dovranno restituire quanto ricevuto.

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