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Predappio, ok al museo del fascismo (progettato dai partigiani)

Il fascismo avrà il suo mueso. A deciderlo è stato il Consiglio Comunale di Predappio. Nascerà da un progetto curato dai partigiani

Predappio, ok al museo del fascismo (progettato dai partigiani)

Il fascismo avrà il suo mueso. A deciderlo è stato il Consiglio Comunale di Predappio. Nel paese natale di Benito Mussolini, in provincia di Forlì-Cesena, il Comune ha deciso di organizzare un’esposizione permanente sul fascismo. È già stato scelto il luogo che la ospiterà: l’edificio dell’ex Casa del Fascio. Come racconta il Corrieredibologna, la realizzazione del museo è stata affidata all'Istituto Parri di Bologna, nato nel 1963 per volere di un gruppo di intellettuali partigiani che avevano partecipato alla resistenza. Insomma gli eredi dei partigiani di fatto gestiranno il museo del fascismo. Ma occhio a chiamarlo così, gli ideatori la chiameranno "esposizione permanente". E a parlare del progetto è Luca Alessandrini, direttore dell'istituto Parri: "Siamo nati nel pieno della guerra fredda da un’idea avuta da Ferruccio Parri nel 1949 — spiega Alessandrini al Corriere di Bologna — Parri voleva salvare l’esperienza storica dell’antifascismo mentre la guerra fredda sembrava fare passare in secondo piano la straordinaria esperienza unitaria della Resistenza. Per capire la Resistenza bisogna capire come il nostro Paese sia stato preda del fascismo. La biblioteca del Parri è la più importante in circolazione sul fascismo, abbiamo persino un fondo librario sul nazismo austriaco".

infine conclude: "utto in noi si ribella quando vediamo questa ignobile paccottiglia ma è impossibile trovare una norma giuridica che assecondi la nostra rabbia senza ledere le libertà democratiche. Il problema è culturale. Inutile vietare".

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