Cronache

Prende a calci il gatto e il video diventa virale "Non posso più uscire"

Due minorenni sono stati denunciati per maltrattamento su animali dopo aver postato un video sui social in cui uno dei due prendeva a calci un gatto in strada

Prende a calci il gatto e il video diventa virale "Non posso più uscire"

Prende a calci un gatto in strada alla presenza di altri ragazzini, più o meno coetanei, mentre l'amico lo filma con lo smartphone. È l'orrore che emerge in un breve video, diventato virale su TiKTok, per il quale 2 minorenni della periferia di Napoli sono stati denunciati per maltrattamento su animali.

A denunciare la violenza, costata la vita al piccolo randagio, è stato il Consigliere Regionale della Campania di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli con un post su Facebook che ha infiammato gli animi degli utenti. ''Abbiamo individuato e denunciato il minorenne che, in zona Cittadella a Casoria, ha tirato un violento calcio ad un gatto facendolo sbattere contro un muro e, probabilmente, uccidendolo. Gli amici avevano pubblicato, con divertimento, il video su Tik Tok e, il filmato, in poche ore aveva fatto il giro del web - scrive Borrelli - Quando ce l’hanno segnalato ci siamo subito attivati per individuarlo al più presto e segnalarlo alle forze dell’ordine''.

La violenza choc

Nel breve filmato, si vede il ragazzino - successivamente identificato dalla Polizia - che tira un calcio ad un gatto mentre passeggia lungo il marciapiedi. A seguito del colpo, il micio impatta violentemente contro il muro per poi finire riverso sull'asfalto tra atroci sofferenze. Intanto, un gruppo di ragazzi assiste impassibile alla truce violenza. Il video, condiviso dagli stessi autori su TikTok, è stato segnalato da decine di utenti della piattaforma social che ne hanno contestato il contenuto violento. Nelle ore successive, l'assessore Emilio Borelli ha denunciato l'episodio alla Polizia che, nel giro di breve tempo, è riuscita ad intercettare i due minorenni. Stando a quanto riferisce il consigliere, si tratterebbe di un 15enne di Casalnuovo e un 17enne di Casoria: entrambi sono stati denunciati per maltrattamento su animali.

''Non posso uscire di casa, rischio la vita''

Subito dopo aver postato il video, il ragazzino si sarebbe vantato dei nuovi followers acquisiti dopo l'ignobile prodezza. ''Devo ringraziare il gattino per tutti i follower che mi sta facendo arrivare'', ha raccontato in una serie di stories immortalate con alcuni screenshot proprio da Borrelli. Da lì, riporta Il Messaggero, il profilo del giovane sarebbe stato bannato dal social. Più tardi, il 15enne avrebbe attivato un nuovo account su Instagram. In descrizione alla foto che lo ritrae mentre scaglia il calcio al gatto è apparso un messaggio di scuse: ''L'altro profilo mi è stato bannato, ne ho dovuto creare uno nuovo per chiedere scusa in pubblico''. E a quanti affermano si tratti dell'ennesimo fake risponde:''Era l'unico modo per attirare la vostra attenzione. Non credetemi, ma sono davvero io. Non posso uscire nemmeno di casa perché rischio la vita''.

L'ira degli animalisti

''Orrore e brutalità contro un gattino indifeso – commenta l’accaduto l'Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) al quotidiano La Stampa annunciando che provvederà a denunciare i genitori del ragazzo – .Non possiamo lasciare che una morte così atroce resti impunita. Il gatto è stato maltrattato e ucciso, in modo barbaro e con chissà quanta sofferenza! Innumerevoli studi confermano che violenze così efferate sono sintomo di pericolosità sociale ed è nostro dovere non voltarci dall'altra parte quando succedono fatti così gravi. Arriveremo fino in fondo a questa orribile storia''. L’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali) ricorda che l’uccisione di animali un reato punito dall’art. 544 bis del Codice penale, che recita: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni” ma sottoliea: ''Si tratta di pene troppo lievi, lo ripetiamo da tempo. Occorre una tutela più incisiva per gli animali, che ancora non ricevono una copertura legislativa diretta non essendo loro riconosciuta soggettività giuridica. Auspichiamo un inasprimento per le pene riguardanti il maltrattamento e l’uccisione di animali, anzitutto per l’esigenza di una loro piena tutela, ma anche perché studi scientifici attestano la correlazione tra la crudeltà sugli animali e la più generale pericolosità sociale di chi la commette''.

''Un gesto da condannare''

Sulla vicenda si è espresso anche il sindaco di Casoria, Raffaele Bene, che ha condannato con tono perentorio la violenza. ''Esprimo profonda condanna per un gesto di violenza gratuita che non fa onore ad una comunità cittadina civile come la nostra. Fin da quando sono state diffuse in rete le immagini, la Polizia municipale si è messa sulle tracce dell'autore che è stato rintracciato e sarà deferito all'Autorità Giudiziaria competente''. Il sindaco si rivolge infine a coloro che hanno pubblicato il video sul social: ''Anche per loro saranno compiuti accertamenti rivolti a verificare anche le responsabilità penali.

Piuttosto che registrare avrebbero fatto meglio a fermare il loro compagno, ed in ogni caso avrebbero avuto il dovere di denunciare l'accaduto''.

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