Profugo calciatore rifiuta di fare flessioni in campo: gli avversari lo picchiano

Aggressione nei confronti di un richiedente asilo che si è rifiutato di fare le flessioni stabilite come punizione per chi avesse perso a calcio

Profugo calciatore rifiuta di fare flessioni in campo: gli avversari lo picchiano

Un richiedente asilo minorenne è stato aggredito al termine di una partita di calcetto a Formigosa, in provincia di Mantova, per essersi rifiutato di fare le flessioni imposte dai vincitori agli sconfitti.

Come racconta la stampa locale, un giovane bengalese ospite della cooperativa "Alce Nero" insieme a molti altri richiedenti asilo, ha preso parte a un incontro amichevole di calcetto fra squadre miste di italiani e stranieri. All'inizio dell'incontro era stato stabilito che i perdenti avrebbero dovuto sottoporsi a una punizione corporale: eseguire un certo numero di flessioni, come in una sorta di moderna riedizione delle forche caudine.

Ebbene, al triplice fischio il giovane bengalese si è rifiutato di sottostare alla punizione pattuita e ha inscenato una sorta di "sciopero delle flessioni". La sua resistenza però non è piaciuta a un giocatore avversario, di origini romene, che prima lo ha minacciato e poi lo ha aggredito fisicamente facendogli uno sgambetto e facendogli battere la testa a terra dopo averlo preso per il collo.

Il minorenne è finito in ospedale, dove lo

hanno dimesso con una prognosi di una settimana. I responsabili della cooperativa per migranti che lo ospita hanno sporto denuncia ai carabinieri, ritenendo l'accaduto grave ed intollerabile.

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