La strage ferroviaria del 12 luglio scorso sul binario unico tra Corato e Andria in Puglia ha scosso non solo l'opinione pubblica, ma anche i dirigenti che gestiscono le linee ferroviarie pugliesi. Nonostante gli innumerevoli problemi, c'è maggiore cautela e denuncia.
Tant'è che da oggi, in particolare i convogli delle Ferrovie Nord Barese, osserveranno il limite di velocità di 50 km all’ora nelle tratte non coperte dal sistema di controllo marcia dei treni. Le nuove disposizioni valgono, a livello nazionale, per tutte le linee secondarie sotto il controllo dell'agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria.
Questa iniziativa dovrebbe, si spera, accelerare l’installazione dei sistemi di controllo automatico su oltre 3mila km di binari.
Ma non si è tenuto conto del disagio che questo porterà ai pendolari, sia lavoratori che studenti.
Secondo fonti di stampa, la circolare concede trenta giorni di tempo a ciascun gestore per presentare i piani di attenuazione del rischio e ottenere un alleggerimento delle prescrizioni emanate in attesa dell’installazione, ovunque, del sistema di controllo marcia dei treni. L'unico dispositivo ferroviario tecnologico in grado di evitare incidenti come quella del 12 luglio.
Ma per studenti o lavoratori fuori sede saranno rallentate le corse sia per i lavori in corso sia per il limite di velocità dei convogli. La notizia è che il sistema ferroviario dovrà cambiare in pochissimo tempo i propri impianti. Doveva esserci prima una strage prima che questo potesse accadere.
La Puglia, di certo non è nuova ai problemi legati ai trasporti.
Già le Ferrovie della Sud Est hanno un bilancio in rosso, mancanza di personale e mezzi che andrebbero sostituiti, certo il dispositivo di blocco automatico (che segnala la presenza di due treni sulla stessa linea) sembrerebbe un progetto ambizioso.Una cosa è certa, il caos per i pendolari. A pagare son sempre loro.
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