Cronache

Quei 177 migranti con il reddito di cittadinanza

Non erano residenti in Italia, ma percepivano il reddito minimo. Il danno complessivo arrecato alle casse dello Stato ammonta a circa 140.590,64 euro

Quei 177 migranti nella tendopoli con il reddito di cittadinanza

Si chiama “Tentazione” l’operazione condotta dai carabinieri di Gioia Tauro per stanare i “furbetti” del reddito di cittadinanza. I militari hanno passato al setaccio ben 200 beneficiari, nel comune di San Ferdinando, per la maggior parte migranti domiciliati presso la tendopoli ministeriale, scoprendo che 177 avevano una posizione irregolare. Il blitz si inquadra nel più ampio contesto delle attività di verifica già iniziate nel 2020 dai carabinieri e che, nelle operazioni rispettivamente denominate Jobless e Jobless 2, avevano permesso di deferire 87 persone, quella volta per la gran parte italiane, alcune collegate persino alla criminalità organizzata della Piana.

Gli ultimi accertamenti, condotti dai militari della stazione di San Ferdinando, con il supporto specialistico del nucleo carabinieri ispettorato del lavoro di Reggio Calabria, sono il frutto dell'attenta attività di analisi documentale sulle istanze presentate dai percettori del reddito di cittadinanza dalle cui verifiche, effettuate anche attraverso un esame incrociato dei dati acquisiti con le informazioni presenti nelle banche dati in uso alle forze di polizia e con riscontri concreti sul territorio, è stato possibile appurare numerose irregolarità nelle procedure di attestazione e del possesso dei requisiti previsti.

Nello specifico, trattandosi di cittadini di nazionalità straniera, l'irregolarità principale ha riguardato il requisito secondo il quale il richiedente poteva usufruire del beneficio economico solo se effettivamente aveva risieduto in Italia da almeno dieci anni di cui due in maniera continuativa. L'indagine ha avuto inizio dalla lite di uno straniero in un Caf di San Ferdinando, dissidio che aveva richiesto l'intervento dei carabinieri per placare gli animi. I militari, giunti sul posto e comprese le ragioni dell'alterco, si erano però resi conto che, in quel caso, lo straniero si lamentava per la mancata percezione della forma di sussidio, ingenerando nei militari il sospetto che vi potessero essere molti più stranieri in situazione di irregolarità circa il reddito di cittadinanza.

Pertanto, i carabinieri hanno chiesto il supporto dei colleghi del nucleo ispettorato del lavoro che, tramite una specifica banca dati, hanno fornito l'elenco di tutti i percettori in ambito comunale del reddito di cittadinanza. I risultati hanno fatto emergere che circa la metà dei migranti domiciliati nella tendopoli, avesse presentato domanda per la speciale elargizione: a fronte dei 530 residenti e delle 250 domande presentate, un primo vaglio era già stato effettuato dall'Inps che aveva respinto 50 richieste, per cui 200 sono risultati gli effettivi percettori, dei quali ben 177 ritenuti in posizione irregolare, ovvero l'88%.

Le difformità riscontrate hanno consentito di stimare il danno complessivo arrecato alle casse dello Stato che ammonta a circa 140.590,64 euro, scongiurando però, grazie all'intervento degli uomini dell'Arma che immediatamente hanno iniziato a monitorare l'elargizione del benefit suddetto, un ulteriore ammanco di oltre mezzo milione di euro (571.238,69 euro), somme che i percettori avrebbero altrimenti incassato senza l'attenta attività di analisi condotta dai.

Gli esiti delle indagini sono stati immediatamente trasmessi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Palmi, per cui i 177 migranti sono stati deferiti in stato di libertà per la violazione delle norme a tutela del reddito di cittadinanza, provvedendo inoltre all'immediata comunicazione all'Inps dei nominativi ai quali dovrà essere sospesa l'elargizione dell'emolumento. Le sanzioni previste dal decreto legge 4/2019 prevedono pene che possono arrivare fino a sei anni di reclusione. Sulla vicenda si è espressa anche il leader della Lega Matteo Salvini.

“Chiediamo controlli a tappeto in tutta Italia – ha scritto su Twitter il capo del Carroccio – basta coi furbetti del reddito di cittadinanza”.

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