Sulla cattura di Cesare Battisti emergono nuovi retroscena. Adesso rompono il silenzio i due agenti dello Scip, Giuseppe Codispoti ed Emilio Russo, che (come ha anticipato ilGiornale) hanno individuato e poi segnalato alla polizia boliviana la presenza del terrorista per le strade di Santa Cruz. I due uomini dello Scip hanno prima visto Battisti e poi hanno dato l'allarme coinvolgendo gli agenti boliviani. La polizia locale a questo punto ha fermato l'ex terrorista dei Pac per un banale controllo dei documenti. Battisti non ha opposto resistenza ed è parso piuttosto tranquillo. Salvo poi scoprire, una volta arrivato in caserma, la presenza degli agenti italiani.
"Un uomo sconfitto, lui si è come accasciato sulla sedia su cui stava. Era un uomo sconfitto, rassegnato", raccontano i due. Poi, sempre i due poliziotti, come riporta l'Agi, hanno parlato della prima reazione di Battisti all'arresto: "Sentiva il fiato sul collo, percepiva che la polizia italiana fosse sulle sue tracce. Era tanco, alla fine quasi fosse per lui una liberazione l’essere preso, ma anche consapevole di dover trascorrere un lungo periodo di detenzione in Italia".
Subito dopo l'arresto la soddisfazione degli agenti italiani si è tradotta in un abbraccio con i colleghi boliviani. Poi le telefonate più importanti al vice capo della polizia e al capo dell'antiterrorismo interno: "Ce l'abbiamo". Da qui è iniziato il rientro lampo del terrorista in Italia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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