Cronache

"La rivoluzione interrotta": quei retroscena sulla rinuncia di Ratzinger

In uscita un libro su Joseph Ratzinger e su tutto il suo pontificato. "Ratzinger, la rivoluzione interrotta" è composto da sedici interviste su Benedetto XVI. Qualche anticipazione

"La rivoluzione interrotta": quei retroscena sulla rinuncia di Ratzinger

"Ratzinger, la rivoluzione interrotta" esce domani in libreria e sui portali di bookstore. Un libro, edito e pubblicato dalla casa editrice La Vela. Duecentocinquanta pagine circa che ripercorrono dall'inizio alla fine il pontificato di Benedetto XVI.

Un accento, com'è ovvio che sia, è stato posto sulla storica rinuncia. Gli intervistati, non a caso sedici, rileggono i tratti salienti della permanenza del teologo tedesco al soglio di Pietro. La cura è di Francesco Boezi, collaboratore de IlGiornale.it e degli Occhi della Guerra.

La prefazione è a firma di Ettore Gotti Tedeschi, chiamato dal Papa tedesco in Vaticano come presidente dello Ior e poi "fatto decadere" dalla commissione cardinalizia di vigilanza. Le ragioni di quella scelta non sono ancora state chiarite. L'impressione è che Ratzinger volesse davvero "mettere mano" alle finanze vaticane.

L'economista italiano, in questa intervista a RadioAdesso risalente al 2015, ha dichiarato: "...Io so soltanto che Papa Benedetto aveva dato ordine di riabilitarmi. E quest'ordine lo diede al cardinal Bertone, che era segretario di Stato. Il cardinal Bertone, il 7 di febbraio del 2013, me lo comunicò personalmente e poi non è stato attuato...". Una riabilitazione che sarebbe potuta avvenire quattro giorni prima della storica rinuncia. "Papa Ratzinger - scrive Gotti Tedeschi nella prefazione - era temuto dal mondo laicista e gnostico per tante ragioni. Voleva ricristianizzare l’Europa, difendere i “valori non negoziabili”, rifocalizzare il problema antropologico, evangelizzare la Cina e intervenire nel conflitto potenziale con l’Islam. Voleva riaffermare la necessità di vincere la miseria morale, prima di quella materiale. Voleva riaffermare la dottrina sociale della chiesa, attaccare il pensiero debole, l’evoluzionismo darwinista (perché con Darwin il “reale” cessa di esser razionale). Decise di attaccare il nichilismo, il neomalthusianesimo...".

Le dimissioni di Ratzinger, secondo quanto dichiarato dal pontefice, sono arrivate per l'avanzare dell'età. Ma Gotti Tedeschi, nell'intervista a Boezi, non parla di questi aspetti, bensì di "Caritas in Veritate" e della sua centralità teoretica in relazione alla crisi economica. Sulla assoluta validità delle dimissioni del Papa secondo il diritto canonico si sofferma invece il professor Giovanni Minnucci dell'Università di Siena. Di questo tema, in realtà, discutono quasi tutti gli intervistati. La sensazione è che gli autori non credano affatto alla tesi del "complotto".

Gennaro Sangiuliano, vicedirettore del TG1, affronta il valore geopolitico del pontificato di Benedetto XVI, lo storico discorso di Ratisbona e il "diritto a non emigrare" promosso dal "mite professore" di Tubinga. Questo, almeno, dicono le anticipazioni. Ai professori trentini Francesco Agnoli e Marco Luscia è stato affidato il compito di dialogare su "fede e ragione" e su "coscienza e verità": due delle riflessioni più complesse sviscerate da Ratzinger nel corso dei 2864 giorni di pontificato.

Uno spazio importante è riservato ai vaticanisti: Aldo Maria Valli del TG1, Fabio Marchese Ragona di Mediaset e Marco Tosatti fanno parte dell'elenco degli intervistati. Poi ci sono i giovani, con Filippo Savarese, Maria Rachele Ruiu e Jacopo Coghe: tutti e tre espressione del movimentismo pro life. E ancora, l'ingegner Gaetano Rebecchini, l'editore David Cantagalli, la biotecista Assuntina Morresi, il sociologo Giuliano Guzzo e il maestro Aurelio Porfiri.

Sedici interviste su Benedetto XVI, in grado di charire gli episodi più discussi. Ne verrà fuori, questo è abbastanza prevedibile, un ritratto molto diverso da quello propagandato dagli "oppositori" di Ratzinger. C'è curiosità, infine, sulle possibili indiscrezioni contenute nel testo e su eventuali riflessioni riguardanti la "continuità dottrinale" con Papa Bergoglio.

Un testo, quello curato da Boezi, che più che affrontare la situazione attuale della Chiesa cattolica vuole restituire a Benedetto XVI una narrazione coerente e non deformata dai vezzi ideologici di certi commentatori.

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