In rete l'ultimatum dei sequestratori dell'imprenditore Zanotti

Sequestrato in Siria, avrebbe tre giorni di vita. Per gli 007 qualcosa non torna

In rete l'ultimatum dei sequestratori dell'imprenditore Zanotti

"Abbiamo un italiano in ostaggio e se il governo italiano non risponde alle nostre richieste lo uccideremo entro tre giorni". Arriva dalla chat di facebook il messaggio citato dal quotidiano locale Brescia Oggi e che sarebbe stato inviato da un gruppo criminale che da tempo ha in ostaggio l'imprenditore italiano Sergio Zanotti.

Era arrivato a novembre dello scorso anno un video in cui l'uomo spiegava di essere stato catturato in Siria sette mesi prima, da un gruppo criminale che si definisce "vicino all'Isis", ma cui al momento non si sa molti di più.

Già allora Zanotti chiedeva l'intervento della Farnesina, di fronte a una minaccia di morte. Ora torna a farsi vivo un uomo che si identifica con il soprannome di Abu Jihad e che a Roma lancia un ultimatum, con una foto che mostra il passaporto dell'imprenditore, con una pistola e un biglietto datato 16 febbraio 2017.

"Gli faremo fare la stessa fine di Failla e Piano", minaccia il presunto jihadista, citando i due ostaggi italiani uccisi in Libia lo scorso anno.

E mentre a Roma, e a Brescia, di dove Zanotti è originario, sono state aperte due inchieste sulla vicenda, l'intelligence è al lavoro per mantenere un contatto con sequestratori che, dice ancora il quotidiano locale, dopo il primo video non avevano più dato segni di vita a lungo.

Un sequestro anomalo, secondo gli 007. Con molti punti ancora da chiarire.

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