Il gommone con 65 migranti recuperati ieri da Sea watch 3 al largo della Libia è stato avvistato dall'aereo di ricognizione di una Ong francese. Questa volta il Colibrì di Pilotes Volontaires, che collabora con i talebani dell'accoglienza tedeschi schierati in mare, non è decollato da Malta. Il velivolo è partito da Lampedusa rendendo ancora più clamoroso l'ennesimo braccio di ferro fra Ong recupera migranti e il ministro dell'Interno Matteo Salvini. La conferma arriva da una fonte de il Giornale in prima linea nel contrasto dell'immigrazione clandestina.
Alle 17.30 di ieri, i tedeschi della Organizzazione governativa Sea Watch, hanno annunciato via twitter di avere «soccorso 65 persone da un gommone a 30 miglia (60 km circa) dalle coste libiche, avvistato da aereo civile di ricognizione». Il velivolo è il Colibrì della Ong francese fondata a Chamonix che ha messo in campo l'aeroplano svizzero. Un paio di piloti pattugliano il Mediterraneo dallo scorso anno collaborando con Sea Watch. Prima decollavano da Malta. La novità è che ieri il Colibrì ha preso il volo dall'aeroporto di Lampedusa per intercettare l'ultimo gommone della discordia. Una volta individuato i francesi hanno segnalato la posizione alla nave dei talebani dell'accoglienza, che si trovava almeno 20 miglia più a nord. I tedeschi sono arrivati dritti sul gommone nelle acque di ricerca e soccorso della Guardia costiera libica. La stessa Sea watch, questa volta, ha informato dell'avvistamento tutte le centrali di soccorso dell'area compresa quella italiana e libica oltre all'olandese. Sea Watch 3 batte bandiera dell'Olanda.
Il ministro dell'Interno, Salvini, ha subito annunciato: «Nave di Ong tedesca, con bandiera olandese, raccoglie 65 immigrati in mare libico. Ho appena firmato una diffida ad avvicinarsi alle acque territoriali italiane. I nostri porti sono, e rimangono, chiusi».
I libici hanno assunto il comando delle operazioni, ma senza avvisare la nave umanitaria e in ogni caso non avevano motovedette in zona. Non solo: il gommone era partito dall'area di Zuwara, città costiera verso il confine tunisino, alleata del generale Khalifa Haftar che sta attaccando la capitale. Praticamente impossibile che unità navali del governo di Tripoli possano avventurarsi ad intercettare migranti fino a Zuwara.
Nella direttiva Salvini punta il dito contro Sea Watch 3 spiegando che l'arrivo «non è inoffensivo» e ordina «il divieto di ingresso e transito nelle acque territoriali degli interessati».
Come da copione Sea Watch ha risposto con la lista dei migranti che comprende «11 donne, 15 minori di cui 8 non accompagnati, 5 bambini, 2 neonati e una persona disabile. Molti sono esausti e disidratati».
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