Cronache

Traffico di uomini e jihadismo: il rischio sulle coste pugliesi

Migranti in fuga attraverso la Grecia. Costa meno, è più veloce e non ci sono i campi di detenzione.

Traffico di uomini e jihadismo: il rischio sulle coste pugliesi

Sempre più preoccupante, in materia di immigrazione, la permeabilità della frontiera ad Est. La rotta dei migranti dalle coste nord Africane non costituisce più la priorità in termini di sicurezza per quanto resti alta la vigilanza. Da e verso i Balcani, è concreto il pericolo di un massiccio passaggio di "foreing fighters" in transito verso la Siria ma anche di ritorno dagli scenari di guerra come potenziale minaccia terroristica. A fare da cuscinetto tra l’Africa e la penisola balcanica c’è la vicina Grecia sì che si sono accorciate le distanze del pericolo a poco più di 400 km, sull'uscio di casa.
Ma non è solo questo a destare preoccupazione lungo gli 800km di costa pugliese su cui sbarcano i migranti.

In un’intervista ad un quotidiano regionale, il colonnello della Guardia di Finanza, Maurizio Muscarà, comandante del Roan (reparto operativo aereo navale, ndr) dichiara che il fenomeno dell’immigrazione dalla Grecia “è attuato con barche più piccole, per 40 persone, e più veloci in grado di sfuggire alla cattura”.

Inoltre, secondo fonti di stampa, l’imbarco dalla Grecia costa meno che dalla Libia. Infatti, dalla penisola balcanica un biglietto di sola andata per la Puglia costa 2 mila dollari, dalla Libia, invece, 6-7 mila dollari. Oltretutto il viaggio è molto più breve (circa due ore su imbarcazioni veloci). Senza contare che la "fuga della speranza" verso la Libia (molto spesso attraversando il deserto del Sahara) non è che l’inizio di un calvario. Gli immigrati prima di imbarcarsi dalle coste libiche sostano nei campi di detenzione, una situazione ben diversa dal passaggio attraverso la Grecia.

A favorire l'attraversamento dell’Adriatico è anche la criminalità italiana. Infatti, pochi mesi fa è stato arrestato un uomo italiano, “a circa un miglio da Brindisi - riferiscono fonti stampa - alla guida di un motoscafo con a bordo 28 migranti di nazionalità siriana e irachena”.

Il traffico di uomini nel Canale d’Otranto cresce, quindi,in maniera esponenziale ed è grosso il rischio, secondo il Viminale, di non riuscire a calcolarne la portata. A poco serviranno, probabilmente, i cento soldati dell’esercito italiano mandati da Alfano in Puglia. Rischiano di rappresentare l'ennesimo provvedimento velleitario e di vetrina del governo di centrosinistra.

Come dire: curare la polmonite con l'aspirina.

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