Cronache

Scavano tunnel per scappare dal Cpr, poi migrante muore nella rissa

A seguito delle ferite riportate l’uomo era stato portato in ospedale ma dopo 4 giorni è morto

Scavano tunnel per scappare dal Cpr, poi migrante muore nella rissa

Avevano iniziato a scavare tunnel nello loro stanza che avrebbe dovuto sorpassare il muro perimetrale, permettendo al gruppo di accedere all'esterno del Cpr da cui sarebbe stato più facile evadere.

È successo nel centro per il rimpatrio di Gradisca d’Isonzo, in provincia di Gorizia, Friuli, nella notte di venerdì17 gennaio quando un piccolo gruppo di trattenuti ha provato a fuggire scavando un buco sottoterra da una camera. Il personale di servizio del centro si è accorta di quando stava accadendo e riuscendo, così, ad impedire il tentativo di evasione. Gli ospiti sono stati fermati dalla polizia.

Nello stesso Cpr un uomo di 38 anni di origini georgiane è morto ieri pomeriggio, 4 giorni dopo aver preso parte ad una rissa in cui si era procurato alcune ferite. Il giovane si trovava in attesa di espulsione perché senza documenti in regola. Da una prima ricostruzione dei fatti, riportati dal quotidiano Il Piccolo, il georgiano sarebbe rimasto coinvolto in un pestaggio tra migranti nel Cpr, avvenuta il 14 gennaio scorso, che aveva richiesto l'intervento delle forze dell'ordine che, successivamente, avevano arrestato e portato in carcere il 38enne.

Durante la rissa il georgiano avrebbe riportato delle ferite e lesioni tali da dover essere ricoverato in ospedale da cui, però, pare fosse stato dimesso. Una volta uscito dalla struttura medica l’uomo era stato arrestato e portato in carcere. Successivamente era comparso dinanzi al pubblico ministero e al giudice per le indagini preliminari di Gorizia per la convalida dell'arresto e poi ricondotto al Centro per i rimpatri dove, però, le sue condizioni hanno iniziato ad aggravarsi.

L'uomo di origini georgiane, di nome Vakhtang Enukidze, ha avuto un peggioramento delle sue condizioni di salute mentre si trovava nella sua camerata, la stanza 4 della zona rossa, nella mattinata del 18 gennaio 2020 quanto nella struttura era stata fatta arrivare un'ambulanza dato che il 20enne aveva un malore, forse già iniziato durante la notte. Il ragazzo sarebbe rimasto vittima di un arresto cardiocircolatorio e poi sarebbe entrato in coma. In seguito al suo arrivo le condizioni cliniche hanno continuato a peggiorare fino alla morte in ospedale nel primo pomeriggio del 18 gennaio, verso le ore 15:00, a 4 giorni dalla rissa nella quale era stato coinvolto.

La procura locale ha aperto un'indagine per comprendere le cause del decesso e le eventuali colpe e per tali motivi è stata disposta un'autopsia sul corpo.

Sempre al Cpr di Gradisca èil 12 gennaio tre migranti in attesa di rimpatrio erano riusciti a fuggire e solo uno era stato rintraccio nei pressi di Verona.

Il 14, invece, pare si ci sia stata un'altro tentativo di fuga di otto persone, in stato di detenzione amministrativa.

Commenti