Cronache

Il diario e lo sfogo di Roberta. E Logli chiede la revisione del processo

La difesa di Antonio Logli chiederà una revisione del processo: resta il giallo dei numerosissimi scritti lasciati da Roberta Ragusa

Il diario e lo sfogo di Roberta. E Logli chiede la revisione del processo

Potrebbe avere un minuscolo sconto di pena Antonio Logli, i cui legali sono al lavoro per chiedere la revisione del processo. L’uomo, in carcere per l’omicidio della moglie Roberta Ragusa, il cui presunto cadavere non è mai stato trovato, potrebbe beneficiare di 20 giorni in meno di quello che dovrebbe scontare, a causa del sovraffollamento carcerario.

È un piccolo spiraglio, ma la difesa è ottimista, come è emerso durante la puntata di “Quarto Grado”, durante la quale è stata ospitata la figlia di Roberta e Antonio, Alessia Logli. Alessia ha spiegato di non aver mai visto il cartellone che la mamma aveva realizzato e nascosto in soffitta: su di esso c’era disegnato una sorta di itinerario della sua vita e un altro in cui mostrava come avrebbe voluto vivere. In altri numerosi scritti, Roberta Ragusa esprimeva perplessità per la sua situazione coniugale e i problemi nella quotidianità a casa e al lavoro nell’autoscuola di famiglia.

Mi ricordo che la mamma aveva una cartina che teneva, che guardava - ha raccontato Alessia in merito all’eventualità che la madre sia fuggita all’estero senza lasciare traccia - Nel mio cuore spero che non se ne sia andata, ma non posso sapere cosa sia successo. Non ho visto prove schiaccianti contro mio padre”. In buona sostanza Alessia chiede di sapere la verità: se Antonio abbia ucciso Roberta che siano fornite delle prove certe, se Roberta abbia voluto fuggire che riescano a sapere con sicurezza se è viva. La difesa di Antonio Logli punta su una pista alternativa per la revisione del processo, ma naturalmente non ne sono stati ancora resi noti i particolari.

Gli scritti di Roberta Ragusa

Che donna è una donna che non riesce a tenere unita una famiglia?”. È questa una delle frasi scritte da Roberta nel marasma di quaderni, agende, post it trovate dalla difesa di Antonio Logli.

Da questi scritti emerge un quadro preciso, quello di una donna che si sfoga sulla carta per quello che le è accaduto durante la giornata, ma la domanda è a questo punto se quello di Roberta fosse più di uno sfogo: in uno di questi scritti esprime la perplessità, dopo aver parlato con il suocero Valdemaro, che i Logli volessero estrometterla dalla società, dall’autoscuola, dagli affari di famiglia. I termini che spesso Ragusa utilizza sono “tragedia” o “bufera”.

E c’è ancora il giallo della lista della spesa, che la donna stava compilando prima di scomparire, prima di quella fuga in pigiama e pantofole che è stata ricostruita dai giudici.

Roberta aveva scritto una lista di cose da acquistare in penna blu, per poi aggiungere in penna nera, con una grafia differente, i vasetti di yogurt. Una donna che avrebbe meditato di fuggire avrebbe perso tempo e sprecato impegno a compilare una lista della spesa?

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