Roma, crolla muro del Pincio. Il sovrintendente: "Colpa delle intemperie"

9 metri della "fodera", opera del Valadier, sono crollati su via D'Annunzio. Alemanno: "Serve deroga per i restauri"

Roma, crolla muro del Pincio. Il sovrintendente: "Colpa delle intemperie"

È crollato durante la notte una parte del muro del Pincio, in via Gabriele D’Annunzio a Roma. Si tratta di 9 metri, per una profondità di 20 centimetri, del rivestimento a opera del Valadier. "È la fodera del muro e riguarda il secondo tornante dei tre che collegano la Terrazza del Pincio a Piazza del Popolo", spiega il sovrintendente ai Beni culturali Umberto Broccoli, "È la diretta conseguenza delle intemperie: prima la neve, poi un inverno molto piovoso, a cui si è aggiunta un’estate molto secca. Quindi prima molto bagnato, poi molto asciutto hanno creato il distaccamento".

La polizia ha transennato la strada per evitare ulteriori danni, ma i Beni culturali assicurano che il restauro sarà immediato e durerà una quindicina di giorni. Gli operai dell’impresa stanno già recuperando i mattoni che saranno, per quanto possibile, reimpiegati, ma il ripristino costerà tra i 200mila e i 300mila euro. In realtà, da tempo esiste il progetto di restauro dei tornanti del Pincio, ma era in attesa di reperire il milione e 300mila euro necessari.

"È, purtroppo, un segnale grave e che dimostra che dobbiamo fare molti investimenti per il restauro del patrimonio artistico di Roma che non possiamo fare a causa dei vincoli del patto di stabilità",

sottolinea il sindaco Gianni Alemanno, che promette di scrivere al Ministero per ottenere una deroga "per gli interventi più urgenti e necessari per tutelare e poter restaurare il patrimonio artistico romano".

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